(ASI) Chieti. Lettere in Redazione. La politica regionale abruzzese pare si sia finalmente accorta che, nell'ambito del riordino delle province previsto dalla Spending Review del Governo Monti, tutte le soluzioni diverse da quella delle "tre province" ( Chieti, L'Aquila e la Pescara - Teramo ), sono ingiuste e inique, sopratutto verso la Provincia (e la città di Chieti ), l'unica che ha tutti i requisiti sia demografici che territoriali per sopravvivere;
infatti, ogni altra soluzione è da bocciare,poiché o appare politicamente e amministrativamente impraticabile ( "zero" province e provincia "unica" ), oppure,come nel caso delle "due" province ( la Chieti - Pescara e L'Aquila - Teramo ) non farebbe altro che risvegliare vecchi odi campanilistici ormai sopiti sia fra Chieti e Pescara, che possono benissimo coesistere come due capoluoghi autonomi, sia fra L'Aquila e Pescara per il ruolo di capoluogo regionale, accentuando nel contempo gli squilibri fra l'Abruzzo montano e quello adriatico. Tra l'altro una sana riduzione sostanziale della spesa pubblica non si ottiene abbassando il numero dei rappresentanti negli organi istituzionali di rappresentanza politica, ma combattendo la corruzione, l'evasione e razionalizzando i servizi offerti dallo Stato e dagli enti locali al cittadino.
Così, intervistati dal sottoscritto, anche alcuni politici frentani, rispettivamente il Sindaco di Atessa Cicchitti, quello di Ortona D'Ottavio e il Consigliere Regionale lancianese Emilio Nasuti, hanno voluto precisare, a scanso di equivoci, la loro adesione personale e quella del territorio che rappresentano al fronte in difesa della autonomia della Provincia di Chieti con la scelta per le "tre" province, ossia Chieti, L'Aquila e la Pescara - Teramo.In particolar modo, il Consigliere Regionale Nasuti ha anche firmato un documento in favore delle "tre" province con i colleghi Antonio Prospero e Iampieri di Avezzano.
Invece, il Sindaco del Comune di Atessa nella Val di Sangro ( vera "locomotiva" economica abruzzese ), ha voluto ribadire l'importanza per lo sviluppo dell'area sangrina della sopravvivenza dell'autonomia della Provincia di Chieti; mentre il Sindaco di Ortona D'Ottavio, ha puntato l'attenzione sul fatto che la città di Ortona, e in particolar modo il suo porto, che è il più grande e importante d'Abruzzo, verrebbe penalizzato da una eventuale fusione fra la Provincia teatina e quella Pescarese, perché riceverebbe meno fondi che verrebbero dirottati sullo scalo dannunziano.Tutti e tre i politici, ribadendo l'unità e l'indipendenza della Provincia di Chieti, hanno invitato la popolazione provinciale a mobilitarsi e partecipare alle manifestazioni in difesa della Provincia teatina della mattina del 22 Ottobre a Chieti e del 23 davanti il Consiglio Regionale a L'Aquila.I video delle interviste dei tre politici frentani saranno presto visibili su youtube e su facebook.
Intanto, vi invio l'intervista già caricata del Consigliere Regionale Emilio Nasuti http://www.youtube.com/watch?v=sN3HFBgbPCI&feature=g-upl , che, dopo aver avuto delle divergenze con la politica teatina, ha deciso all'ultimo istante di aderire anche lui al "fronte" in difesa della Provincia di Chieti, invitando la popolazione a mobilitarsi e ad aderire al Comitato in difesa della Provincia teatina. Questo per ribadire la compattezza del territorio chietino in difesa della sua indipendenza.
Dott. Cristiano Vignali(Membro del Comitato in Difesa della Provincia di Chieti .