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 Grillo/Casaleggio: Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio

(ASI) Siamo in piena atmosfera pre-elettorale. In questo clima diventano immancabili le solite guerre intestine tra i partiti che, screditandosi a vicenda, tentano di accaparrarsi qualche voto in più. In questo momento le varie fazioni politiche, pur avendo dimostrato più e più volte di remare verso la stessa direzione guidate dai soliti poteri forti (si veda ad esempio l’accettazione quasi unilaterale del governo tecnico Monti), vogliono guadagnarsi attraverso le elezioni l’osso più succulento della democrazia.


In tale contesto, la questione che più è stata messa in risalto in questi giorni rimane il commento fatto fuori onda, al canale La7, dal consigliere regionale emiliano del Movimento 5 Stelle, Giovanni Favia. Durante un’intervista rilasciata dalla trasmissione ‘Piazzapulita’ risalente allo scorso maggio, Favia descrive duramente Casaleggio come una figura centrale che “controlla tutto" all’interno del movimento e sempre pronto “a telefonare” se qualcosa non va.

“Casaleggio prende per il culo tutti quanti, da noi la democrazia non esiste- afferma Favia che aggiunge- Grillo non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici non capiscono che dietro di lui (Grillo ndr) si cella una mente freddissima, molto acculturata ed intelligente che di organizzazione, di dinamiche umane e di politica se ne intende”.

Le parole di Favia fatte a ‘telecamere spente’ potrebbero apparire come un perfetto spot pubblicitario per dirottare qualche voto in più verso il Partito Democratico da sempre vicino al magnate De Benedetti. Pur considerando la verità emersa più funzionale ad una lotta partitica che al cittadino, la questione porta nuovamente alla luce uno degli aspetti taciuti da Grillo riguardo al suo movimento: la figura Casaleggio. Il fuori onda riapre così all’interno del M5S un profondo squarcio sulle reali finalità dell’onda ‘rivoluzionaria’ proposta, non tanto per i diktat del socio di Grillo ma, in particolare, per le ideologie e i legami che lo circondano.

Da giorni, infatti, rimbalzano sulla rete dettagliate informazioni sulla storia di Gianroberto Casaleggio, guru mediatico ed editore del blog di Grillo. Secondo le indiscrezioni riportate in un articolo scritto da Andrea Succi per Infiltrato.it, "Gianroberto Casaleggio, il secondo socio per importanza della Casaleggio (Associati ndr), fa partire la sua avventura professionale proprio nella Olivetti, guidata all’epoca da Roberto Colaninno, attuale presidente di Alitalia e padre di Matteo, deputato Pd. Poi Gianroberto inizia la scalata sociale e diventa amministratore delegato di Webegg, joint venture tra Olivetti e Finsiel. A fine giugno 2002 Olivetti cede la propria quota del 50% in Webegg S.p.A. a I.T. Telecom S.p.A., che nel frattempo partorisce Netikos Spa, dove il più famoso dei Casaleggio partecipa al Cda con Michele Colaninno (secondogenito di Roberto e presente nel Cda Piaggio). Questo fino al 2004, quando decide di fondare la Casaleggio Associati, attuale editore di Beppe Grillo, con altri dirigenti Webegg. Tra cui proprio Enrico Sassoon”.

Oltre al paradosso dei legami di Casaleggio con quelle aziende che Grillo tante volte ha criticato, secondo il giornalista, sarebbe proprio il nome di Sassoon a mettere in mostra il lato oscuro del M5S. "Sassoon, anche se non c’è nessuna prova, fino ad ora, che lo lega alla dinastia Sassoon imparentata con i Rotschild [....]oltre a ricoprire prestigiose cariche ed essere primo partner della Casaleggio, è soprattutto Board Member dell’Aspen Institute Italia, think tank emanazione diretta del Gruppo Bilderberg. Vale a dire- si continua a leggere- il medesimo gruppo di tecnocrati che sta sconvolgendo l’Europa e che ha piazzato il “suo” Mario Monti in capo alla Presidenza del Consiglio italiano. Come diavolo è possibile che Casaleggio, influencer di Grillo, permetta al suo membro più rappresentativo di sedere tra le fila dell’Aspen, insieme a figure quali lo stesso Mario Monti, Giulio Tremonti, John Elkann, Giuliano Amato, Fedele Confalonieri, i due Letta, Enrico e Gianni, Emma Marcegaglia, Cesare Romiti, Lorenzo Ornaghi e altri? In teoria dovrebbero essere ‘nemici’?”

Di fronte a tali indiscrezioni, i temi proposti nel video 'Gaia' (pubblicato qui in basso) diffuso dalla Casaleggio Associati potrebbero apparire come un manifesto molto simile alle ideologia della Società Teosofica di Helena Blavatsky, da sempre cara all'élite mondialiste. Non è forse probabile che dietro questo video si celi invece una forma addolcita e ben presentata di un futuro molto simile agli scenari totalitaristi e spersonalizzanti descritti da Orwell in '1984'?

Alessandro Bulletti-Agenzia Stampa Italia

INDIRIZZO VIDEO
http://www.youtube.com/watch?v=U7SFU7mYmfc
Articolo di Andrea Succi per Infiltrato.it
http://www.infiltrato.it/inchieste/italia/casaleggio-connection-chi-controlla-il-controllore-di-grillo-un-sassoon-nella-rete-di-bilderberg

 
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