(ASI) "Emanare in tempi brevi il decreto sulla concessione dei terreni agricoli demaniali ai giovani e prevedere che i beni in questione siano affittati oltre che venduti". E' questo l'auspicio espresso in Parlamento dal deputato del Pd Carlo Emanuele Trappolino.
"Da troppi anni si parla di ricambio generazionale in agricoltura, dal momento che nel nostro Paese è presente un imprenditore sotto i 40 anni ogni 6 over 65 - spiega Trappolino -, in Italia sono presenti complessivamente 1,2 milioni di ettari ‘improduttivi’ e tuttavia pronti per nuove culture. Inoltre va considerato che le aziende condotte da ‘giovani’ hanno risultati migliori in termini di competitività e che il comparto primario, per definizione anticiclico, è uno dei settori che riesce a contrastare con maggiore efficacia la grave crisi economica ed occupazionale in atto". Trappolino chiede al ministro delle Politiche agricole Mario Catania che vengano assegnate "quote dei beni demaniali alienabili anche a condizioni di affitto agevolato", aree che "rappresentano un potenziale immediatamente disponibile per rafforzare la nostra agricoltura e creare nuove opportunità per i giovani imprenditori". Inanto il governo Monti si impegna a presentare il disegno di legge teso a garantire l'equilibrio tra terreni agricoli e aree edificate ed edificabili. Ecco i punti principali del provvedimento, riassunti nel comunicato finale di Palazzo Chigi:.
TERRENI AGRICOLI. Vengono identificati come ''terreni agricoli'' tutti quelli che, sulla base degli strumenti urbanistici in vigore, hanno destinazione agricola.
ESTENSIONE MASSIMA TERRENI EDIFICABILI. Si introduce un meccanismo di identificazione, a livello nazionale, dell'estensione massima di terreni agricoli edificabili (ossia di quei terreni la cui destinazione d'uso puo' essere modificata dagli strumenti urbanistici). Lo scopo e' quello di garantire uno sviluppo equilibrato dell'assetto territoriale e una ripartizione calibrata tra zone suscettibili di utilizzazione agricola e zone edificate.
DIVIETO DESTINAZIONE USO TERRENI AGRICOLI. Si prevede il divieto di cambiare la destinazione d'uso dei terreni agricoli che hanno usufruito di aiuto di Stato o di aiuti comunitari. Nell'ottica di disincentivare il dissennato consumo di suolo, l'intervento mira a evitare che i terreni che hanno usufruito di misure a sostegno dell'attivita' agricola subiscano un mutamento di destinazione e siano investiti dal processo di urbanizzazione.
RECUPERO PATRIMONIO EDILIZIO RURALE. Viene incentivato il recupero del patrimonio edilizio rurale per favorire l'attivita' di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti.
REGISTRO MIPAAF. Si istituisce un registro presso il Ministero delle politiche agricole al fine di identificare i Comuni interessati, i cui strumenti urbanistici adottati non prevedono l'ampliamento di aree edificabili o un aumento inferiore al limite determinato dalle Regioni, che possono chiedere di essere inseriti.
CONTRIBUTI COSTRUZIONE. Si abroga la norma che consente che i contributi di costruzione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalita' - consistente nel concorrere alle spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria - e siano destinati alla copertura delle spese correnti da parte dell'Ente locale.
DISINCENTIVO ATTIVITA' EDIFICATORIA. Si abroga inoltre la norma che prevede che una percentuale dei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal Testo Unico in materia edilizia sia utilizzata per il finanziamento delle spese correnti dell'ente locale. Il fine e' quello di disincentivare l'attivita' edificatoria sul territorio.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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