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(ASI) In merito alle proposte avanzate durante l’ultimo consiglio dei ministri riguardo il mondo della scuola, bene la proposta del bando di un nuovo concorso per inserire giovani docenti,dato che l’ultimo concorso risale all’anno 1999, ma sarebbe altrettanto giusto non dimenticare quelli che ormai possono essere chiamati “precari storici” cioè abilitati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento che giovani non sono più ma che 13 anni fa hanno superato il concorso e che ora potrebbero vedere ridursi sempre più la possibilità di essere immessi in ruolo.
Le difficoltà dei precari sono tante: ogni anno devono aspettare agli inizi di settembre le convocazioni dei CSA sperando che ci siano sufficienti sedi di servizio per poter lavorare per tutto l’anno scolastico,se le sedi finiscono allora comincia l’attesa per le chiamate delle scuole che però di solito affidano brevi incarichi con problemi nel pagamento dello stipendio.Non può esserci continuità didattica perché capita raramente di poter tornare nella scuola dove si è prestato servizio l’anno precedente e quindi si passano mesi a conoscere i colleghi,le famiglie,gli studenti,ad abituarsi ad ambienti diversi tra loro,ad essere visti come ladri della cattedra che l’anno precedente era affidata al collega più simpatico.Inoltre non dobbiamo dimenticare che gli accorpamenti di più sedi di servizio rendono difficili gli spostamenti in tempo reale,riunioni,collegi,consigli a volte si sovrappongono creando malumori tra i dirigenti che vorrebbero avere la priorità sulla presenza del docente. Alcune classi di concorso sono diventate rivali tra loro come le lingue straniere che vedono un crescente interesse delle famiglie-e quasi mai dei figli-per la lingua spagnola considerata “facile” rispetto alla lingua francese o tedesca considerate “difficili” e quindi spodestate e sostituite durante gli ultimi anni in moltissime scuole. Ma si è mai pensato a dare pari dignità a tutte le lingue senza creare rivalità? Sarebbe socialmente giusto che il prossimo concorso venisse bandito esclusivamente per quelle classi di concorso per le quali le graduatorie sono esaurite per poter permettere a chi nella graduatoria staziona da più di 10 anni di essere finalmente un “docente di ruolo” e non più un semplice “supplente annuale”. Fiduciosi nell’ operato di questo governo,vorremmo che la nostra voce non rimanesse inascoltata affinchè i problemi elencati potessero finalmente trovare una giusta soluzione per dare dignità a persone che nell’insegnamento hanno creduto e credono ancora.
*Prof.ssa Arezzini Donatella docente scuola secondaria di primo grado laureata in lingua e civilta' francese. membro del comitato promotore del movimento interprofessionale ed internazionale "Uniti Per Unire" www.unitiperunire.it
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