(ASI) "La sorte del regime di Assad è segnata [...] nei prossimi giorni avremo una riunione di alti funzionari per parlare del dopo Assad, perché non vi è dubbio che la sorte del regime è segnata e si deve preparare e facilitare un proccesso di transizione politica rapido".
Pare di ascoltare il Segretario di Stato Henry Kissinger e invece a parlare è il ministro degli esteri Giulio Terzi, intervenuto nella giornata di oggi al Meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini.
Nessuna valutazione sui risvolti politici e sociali dell'eventuale crollo di un regime laico in Siria e dell'ipotesi della nascita di una teocrazia islamica.
L'Italia si è schierata in difesa dell'ennesima Primavera araba funestata da azioni violente (stupri, incendi, omicidi) condotte contro i civili da fazioni che, secondo Terzi, dovrebbero spianare la strada alla democrazia.
Il titolare della Farnesina aggiunge che la transizione "dovrà garantire il rispetto della democrazia e di tutte le minoranze". Parole che suonano come una funerea premonizione sui gravi rischi che saranno costretti a correre le minoranze cristiane e le donne siriane nel caso in cui il futuro esecutivo di Damasco dovesse seguire l'esempio di Tripoli.
Marco Petrelli Agenzia Stampa Italia
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione