(ASI) Il vertice di Trieste del 13 giugno 2012 dell'iniziativa centro -europea (Ince) si è svolto nell'auspicio che «il processo di ratifica dai Parlamenti dei 27 Stati membri della Ue venga concluso tempestivamente, per permettere l'entrata della Croazia nell'Unione europea il primo luglio 2013». Questo è ciò che emerge dal comunicato finale dell'incontro.
Tuttavia, i 27 membri hanno deciso che, nonostante i “grossi progressi” effettuati da Zagabria per entrare nell'organismo, il meccanismo delle ratifiche avverrà solamente dopo l'esame dei risultati ottenuti dallo stato croato ad Ottobre. Questo è per spingere Zagabria ad armonizzare tutti i suoi sistemi socio – economici e le sue norme. I ministri hanno altresì analizzato gli sviluppi recenti della zona interessata, i progressi compiuti dall'Albania e lo status di “candidato Ue” alla Serbia.
V'è stato anche l'incoraggiamento per la «Bosnia – Erzegovina a proseguire con i processi di riforma». Anche in questa Federazione vi sono stati dei problemi, causati dalla crisi politica in atto. E' stata poi espressa l'intenzione che i negoziati di adesione alla Ue del Montenegro vengano aperti entro la fine della presidenza europea danese, accogliendo anche la domanda macedone, nell'auspicio che si possano risolvere le questioni bilaterali tra le due nazioni.
Il vertice triestino, presieduto dai vari coordinatori nazionali, ha approvato cinque progetti. Essi riguardano diverse tematiche. Il primo concerne in particolare la formazione degli agricoltori del grano in Ucraina, affrontando il problema dell'agricoltura sostenibile. Questo progetto è legato a due investimenti della Bers (vedi nota a piè di pagina, ndr) di circa cinquanta milioni di Euro, miranti a finanziare il fabbisogno di capitale delle aziende agricole. Altri due piani, entrambi finanziati, sono protesi a formare dei progetti riguardanti l'audit energetico della regione Ince, nonché il trasporto pubblico della città di Belgrado. Il quarto vorrebbe migliorare le pratiche del public procurement, grazie ad un master organizzato dalla Bers e dall'Università Tor Vergata di Roma. Infine, abbiamo il progetto Entreprise Growth Programme del Mixnet (Ucraina). Esso cerca di migliorare i processi aziendali per l'acquisizione di beni, in modo eco – sostenibile per l'ambiente, di una società di telecomunicazioni del Paese.
Il Governo Italiano, sin dal 1992 ai giorni nostri, ha versato al “Fondo Ince” presso la Bers, (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo), 34,5 milioni di Euro. Per il 2012, grazie
all'impegno profuso dalla delegazione italiana presso l'Assemblea Parlamentare dell'Iniziativa, sono stati garantiti ulteriori due milioni di euro. Sono finanziabili a valere sul Fondo Ince principalmente due tipologie di progetti: quelli di cooperazione tecnica legati direttamente a operazioni
della Bers e quelli per il trasferimento del know – how, uno strumento 100% targato Ince.
(*) E’ un’Istituzione Finanziaria Internazionale costituita nel 1991 per favorire la transizione dei Paesi dell’Europa centrale e orientale e dell’ex-URSS verso un’economia di mercato ed il processo di privatizzazione dell’economia. Per la realizzazione di tale mandato la Banca, che opera in stretta collaborazione con le Istituzioni Finanziarie Internazionali e nazionali, agisce direttamente concedendo finanziamenti a medio-lungo termine e indirettamente attraverso intermediari finanziari, concedendo linee di credito e cofinanziamenti.
La BERS, nel suo ruolo di catalizzatore del cambiamento, incoraggia il cofinanziamento e gli investimenti stranieri diretti nei settori pubblico e privato, principalmente per progetti le cui caratteristiche non ne consentono l’agevole realizzazione alle condizioni di mercato, e promuove le PMI locali per migliorare la produttività e la congiuntura commerciale.
Gli azionisti della Banca sono 63, tra cui gli Stati Membri dell’Unione Europea, i 29 Paesi d’operazione, l’Unione Europea e la Banca Europea per gli Investimenti.
E’ attualmente in discussione l’estensione del campo di operatività della Banca verso la sponda sud del mediterraneo, anche a seguito degli eventi che hanno interessato l’area e del recente interesse manifestato da Egitto, Tunisia e Marocco al riconoscimento dello status di Paesi d’operazione. Spiegazione Tratta da:
(http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Estera/Aree_Geografiche/Europa/OOII/BERS.htm)
Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia
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