ONU: Ancora  lontana la pace in Libano

Nella relazione presentata dal Segretario Ban Ki-Moon al Consiglio di Sicurezza emergonono le sue preoccupazioni riguardo le gravi condizione del Libano.

"La situazione in Libano è incerta e fragile"- ha affermato il segretario-L'integrità territoriale del Libano è minacciata, chiedo a Israele di onorare gli impegni presi con O.N.U. in quanto continua l'occupazione da parte delle forze di difesa israeliane nella parte settentrionale del villaggio di Ghajar e di una zona a nord adiacente della Linea Blu, essendo poi diventate ormai quotidiane le intrusioni di aeromobili israeliani nello spazio aereo libanese, in violazione della sovranità libanese e della risoluzione 1559".

Per quanto riguarda poi la sovranità del governo libanese, Ban Ki-Moon ha sottolineato che le autorità del Paese dei Cedri hanno ribadito la loro intenzione di estendere l'influenza dello Stato su tutto il territorio libanese, per essere, infine , l'unica forza militare presente nel proprio territorio, Il Segretario dell Onu ha poi sottolineata che: "Purtroppo, le milizie libanesi e non, continuano a operare nel paese al di là di controllo del governo, in grave violazione della risoluzione 1559" indicando in particolare il braccio armato degli Hezbollah, che, secondo ilui resta la milizia libanese più grande e più pesantemente armata insieme ad altri gruppi palestinesi che operano nel paese, all'interno e all'esterno dei campi profughi, tra cui il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, il Comando Generale e Fatah al-Intifada.

Per Ban Ki-moon, "L'esistenza delle milizie al di fuori del controllo del governo libanese, è una sfida alla capacità dello Stato di esercitare la sua sovranità e il controllo su tutto il territorio nazionale. Il fatto resta una anomalia fondamentale e pericolosa che minaccia le aspirazioni democratiche del Libano e minaccia la pace nazionale".

Il segretario generale, pertanto, ha invitato tutte le parti, sia dentro che fuori del Libano, a porre fine agli sforzi per trasferire, acquisire e sviluppare armi al di fuori della autorità dello Stato per scopi paramilitari. Ha poi chiesto agli Hezbollah di rinunciare al proprio arsenale militare, che genera un clima intimidatorio e compromettente verso la sicurezza dei civili libanesi, affinchè diventino un partito politico libanese, lasciando il monopolio dell'uso legittimo della forza al Governo.

A riguardo si è espresso anche Terje Roed-Larsen, inviato speciale delle Nazioni Unite, che, durante un incontro a porte chiuse per la risoluzione della crisi in Libano, ha espresso la sua preoccupazione per l'aggravamento della situazione affermando:"Le milizie in Libano sono sempre più pesantemente armate.Questo crea una situazione estremamente pericolosa".

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