Si è aperto ieri 28 ottobre a Bruxelles uno dei più difficili consigli europei degli ultimi tempi. L'obiettivo della riunione dei 27 è quello di trovare un compromesso nella querelle sulle regole del Patto di stabilità e che vede Francia e Germania, che ne chiedono la modifica, contrapporsi alla Commissione europea, che invece frena, memore delle difficoltà passate per arrivare al Trattato e che contesta il fatto che due soli paesi possano dettare le linee di comportamento dell'Unione.
La Merkel e Sarkozy incontratisi una decina di giorni fa nella cittadina francese di Deauville, hanno convenuto sulla necessità di introdurre modifiche al Trattato di Lisbona per rafforzare la sorveglianza di bilancio, creando un Fondo permanente di salvataggio dei Paesi euro. In aggiunta, Berlino e Parigi chiedono la definizione di sanzioni politiche (come la sospensione del diritto di voto) contro gli Stati poco virtuosi nella gestione dei conti pubblici.La proposta di Germania e Francia ieri era stata contestata sia dal presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, sia dalla vice presidente della Commissione europea, Viviane Reding, che di fatto si sono fatti portavoce di quei numerosi paesi che hanno vissuto come un 'diktat' l'uscita franco-tedesca. Immediata la replica della Merkel che ha risposto che senza accordi tra Francia e Germania ''in Europa si fa ben poco''.
Sull'argomento, come conferma in una nota l’agenzia Asca, è intervenuto ieri il presidente della Commissione Ue, Jose' Manuel Barroso che in una conferenza stampa a Bruxelles, a poche ore dall'inizio del vertice, ha definito ''inaccettabile'', oltre che ''irrealistico e contrario allo spirito europeo'' proporre una modifica di Lisbona nella direzione di una sospensione del diritto di voto per quei paesi che non rispetterebbero le nuove regole europee in materia di conti pubblici e competitività. Una cosa del genere, ha detto Barroso, ''credo che non sarebbe mai accettato da tutti gli stati membri, e come sapete una modifica dei trattati richiede l’unanimità'. Barroso ha aggiunto che ''non dovremmo mai mettere la forma davanti al contenuto, la sostanza davanti alle modalità'', sottolineando come sia ''spiacevole che le controversie tra gli stati membri stiano mettendo in ombra quelli che sono i grandi progressi sulla governance economica già fatti finora sulla base delle proposte della Commissione Ue e della Task force''. Allo stesso tempo, ha concluso Barroso, ''se i cambiamenti al Trattato riguardano l'introduzione di un meccanismo anti-crisi permanente per la zona euro, se ne può discutere, ma l'importante è concentrarci sulla sostanza di questo. Le modalità per raggiungere questi obiettivi si vedranno poi''.
L'iniziativa di Germania e Francia raccoglie per ora una sola chiara adesione, quella della Polonia che attraverso il premier Donald Tusk ha sottolineato che ''le modifiche proposte ci convengono e la Polonia non bloccherà certamente cambiamenti suscettibili di rafforzare la disciplina di bilancio di tutta la Ue'', Per quanto riguarda l'Italia il nostro Paese al momento preferisce mantenere una posizione cauta anche se non sembra essere preoccupato dalla proposta franco-tedesca. La riunione di Bruxelles, ha detto infatti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una conferenza stampa in Italia, poco prima di partire per Bruxelles, ''e' molto importante'' perché' ''riusciremo a far passare il concetto che la salute di uno stato non è data solo dal debito ma anche dalla finanza privata''.
Berlusconi ha sottolineato che con questi parametri l'Italia diventerà il secondo paese ''subito dopo la Germania ma molto prima di molti altri''.