(ASI) - Le dichiarazioni di Giuseppe Cavo Dragone, presidente del Comitato Militare della NATO sulle possibilità di reagire in modo più rigido e diretto alla cosiddetta “guerra ibrida” russa, ha provocato un escalation verbale con Mosca, che ha reagito tramite avvertimenti ufficiali su possibili conseguenze.
Il tutto avviene mentre gli USA spingono per una soluzione diplomatica sull’Ucraina, aumentando il contrasto tra tentativi di negoziato ed irrigidimento militare.
La frase «la Nato valuta un attacco preventivo alla Russia» apparsa in un’intervista al Financial Times, è stata interpretata a Mosca come un cambio di registro dell’Alleanza e ha ovviamente scatenato repliche ufficiali del Cremlino e in particolare del ministero degli Esteri russo: Mosca ha infatti risposto definendo la dichiarazione, come irresponsabile e potenzialmente destabilizzante, avvertendo sul rischio di conseguenze per paesi membri della NATO.
Le reazioni pubbliche e istituzionali rimangono calibrate ma nette. Da una parte, rappresentanti europei e della NATO sottolineano la necessità di difendere le infrastrutture critiche e di adattare strumenti di deterrenza alle minacce ibride; dall’altra, la risposta russa denuncia come provocatorie e giustificatrici di possibili contromisure tali affermazioni. L’elemento cruciale rimane la fiducia diplomatica reciproca: in assenza di canali di dialogo stabili, anche dichiarazioni circoscritte possono accelerare dinamiche di contro-misura.
Il passaggio più controverso riguarda il riferimento alla possibilità di un’azione preventiva, frase che a Mosca è stata letta come una sorta di minaccia esplicita. La propaganda si è estesa immediatamente ai media russi, che hanno rilanciato il messaggio come prova di un atteggiamento offensivo dell’Alleanza, sostenendo che l’Occidente starebbe preparando uno scontro diretto.
Antonio Tajani, ministro degli Esteri dell’Italia, ha affermato che è necessario adottare contromisure alle guerre ibride e che l’Italia è fortemente impegnata per garantire la sicurezza, la protezione dei dati e la sicurezza, con particolare riferimento alle ambasciate all’estero. Una nota del governo italiano, pubblicata il 30 novembre 2025, ribadisce il proprio sostegno al rafforzamento del ruolo europeo all’interno della NATO, con l’obiettivo di incrementare le capacità difensive comuni.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia
Foto AI Sora su input Carlo Armanni



