(ASI) In Argentina continua a trovare attuazione il nefasto programma politico dell’ultra atlantico Javier Milei che ha annunciato ieri, lunedì I dicembre, l'introduzione di nuove accise sui carburanti, che si riverseranno direttamente sul prezzo finale di benzina e gasolio in tutta la nazione.
L’aggiornamento parziale dell'imposta sui carburanti liquidi (Icl) e dell'imposta sulle emissioni di anidride carbonica (Idc) arriva in un momento in cui i prezzi degli idrocarburi hanno registrato frequenti aumenti negli ultimi mesi e le compagnie petrolifere tendono a trasferire rapidamente ogni variazione fiscale sul prezzo finale alla pompa.
Da ieri la benzina premium in Argentina costa altri 16,37 pesos al litro mentre l’aumento per il gasolio è di 13,54.
La Segreteria dell'Energia ha spiegato che il Decreto 840, pubblicato venerdì scorso sulla Gazzetta Ufficiale, mira a “stimolare la crescita economica lungo un percorso fiscale sostenibile”; la nuova imposta parziale sui prezzi del carburante (Icl e Idc) si aggiunge a una serie di adeguamenti che, seppur frammentati, continuano a esercitare pressione sull'inflazione e sui portafogli dei consumatori.
Come prassi ricorrente, il governo ha nuovamente rinviato parte dell'adeguamento in sospeso per attenuare l'impatto inflazionistico. Un altro aumento parziale, anch'esso in risposta ad aggiornamenti a lungo bloccati, era già stato applicato a novembre.
Negli ultimi 18 mesi il governo Milei ha aumentato per ben dieci volte il prezzo dei carburanti nel tentativo, disperato e fallimentare, di bilanciare l'esigenza di ricostituire le entrate fiscali senza causare bruschi picchi di prezzo.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia



