(ASI) - Dal 27 al 29 luglio ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, si svolge il vertice ONU sui sistemi alimentari. Un evento multilaterale, presieduto da Etiopia e Italia, in cui partecipano in rappresentanza, capi di Stato, ministri, rappresentanti dell’ONU e altri enti di livello internazionale per affrontare le grandi sfide alimentari globali, attraverso soluzioni concrete.
Il vertice offre lo spunto per parlare della necessità di trasformare in maniera strutturale i sistemi alimentari globali, al fine di garantire un accesso equo al cibo sano per tutti i popoli, ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva, promuovendo filiere locali di tipo sostenibili in grado di far diminuire le dipendenze da importazioni che spesso possono rivelarsi sia instabili, sia pressoché esclusivamente speculative.
Altro tema di particolare rilevanza affrontato nel summit, è quello che riguarda la sicurezza alimentare globale; intesa come lotta alla malnutrizione, in particolare nei paesi più vulnerabili, nei quali si parlerà di come rendere più sicura e quindi efficiente la produzione alimentare. L’obiettivo ONU “Fame Zero entro il 2030” è sempre più vicino e l’Organizzazione delle Nazioni Unite intende accelerare il passo per restare in linea con quanto indicato nel progetto. A tal proposito si cercheranno fonti pubbliche, ma anche private, per portare investimenti nel mondo dell’agricoltura sostenibile, iniziando da infrastrutture idriche e logistiche, che porteranno alla formazione di filiere locali sempre più efficienti ed efficaci. L’occasione è quella giusta per fare il punto della situazione, sui progressi e sulle criticità a far seguito dall’ultimo vertice datato 2023.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in maniera ufficiale nella sessione di apertura. A suo fianco il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali e la vicesegretaria generale ONU Amina Mohammed. La Meloni ha sottolineato l’importanza del know-how dell’Italia nei settori agroalimentari e l’eccellenza di questi, che sono il risultato diretto di innovazione e tradizione che nel tempo si sono fuse sempre di più, grazie alla capacità di attrarre investimenti di tipo misto pubblico-privato, come le possibilità offerte dal rilanciato Piano Mattei per l’Africa, confermando con forza e dedizione l’impegno della nostra Nazione nella diplomazia alimentare globale.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia



