(ASI) Il 66esimo vertice Mercosur tenutosi a Buenos Aires ha ribadito lo scontro politico tra Argentina e Brasile, con la conferma della vicinanza tra il primo mandatario carioca Lula da Silva e l’ex omologo argentinoCristina Fernández de Kirchner, condannata per corruzione e agli arresti domiciliari.
Prima di cedere la presidenza provvisoria al Brasile, il presidente argentino Javier Milei ha minacciato di lasciare il blocco e ha usato toni magniloquenti, “Dobbiamo smettere di pensare al Mercosur come a uno scudo che ci protegge dal mondo e considerarlo come una lancia che ci permette di penetrare nei mercati globali”, e ha messo in guardia dalla possibilità di lasciare l'organizzazione in futuro perché“se i partner del blocco insistono sulla stessa strada che non ha funzionato, allora dovremo insistere per allentare le condizioni sociali che ci uniscono”.
“Sebbene fosse stato creato con nobili intenzioni, il Nord si è impantanato, privilegiando solo alcuni settori, favorendo una struttura elefantiaca. L'obiettivo iniziale non è stato raggiunto; il mercato e il bene comune sono diventati sempre meno”, ha messo in discussione Milei aggiungendo “abbiamo proposto un quadro più libero, al posto della cortina di ferro a cui siamo sottoposti oggi”.
Al contrario, nel suo discorso, Lula si è mosso in un'altra direzione.
“Si cercano luoghi in cui ci si sente al sicuro, e per il Brasile, quel luogo è il Mercosur. Abbiamo una rete di accordi che si è estesa agli stati associati; tutte le Americhe sono diventate un'area di libero scambio”.
La sua posizione era condivisa dai presidenti di Bolivia, Luis Arce, e Uruguay, Yamandú Orsi.
Quando si è trattato di dettagliare i suoi piani per il blocco, il brasilianoha preso le distanze anche da Milei e ha attaccato il suo "negazionismo ambientale", invocando al contempo la costruzione di un "Mercosur verde".
Inoltre, si è impegnato a garantire che l'accordo con l'Unione Europea entri in vigore durante il suo mandato. Nel corso della giornata, Lula ha anche visitato e espresso il suo sostegno all'ex presidente Fernández de Kirchner, un fermo oppositore di Milei, condannato per corruzione e agli arresti domiciliari in un appartamento nella capitale argentina.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia
*Foto realizzata con AI Gemini.