(ASI) La scure dell'Unione Europea e della Gran Bretagna si è abbattuta nelle giornate di ieri e oggi nei confronti della Russia. È stato infatti approvato e deliberato il diciassettesimo pacchetto di sanzioni, che mira a limitare il potenziale economico e strategico del Paese.
Le misure restrittive nei confronti della Russia rappresentano la risposta al mancato accordo per un cessate il fuoco immediato nel conflitto ucraino. I nuovi provvedimenti dell’ UE e del Regno Unito puntano a colpire settori chiave dell'economia russa, tra cui energia, trasporti, infrastrutture e servizi finanziari, con particolare attenzione alla cosiddetta “flotta ombra” utilizzata per eludere gli embarghi sul petrolio.
Per quanto riguarda il settore energetico, la scure sanzionatoria ricade su 189 navi russe coinvolte nel trasporto di petrolio, portando il totale delle unità sanzionate a circa 350. Sono stati inclusi anche armatori e intermediari di paesi terzi come Emirati Arabi Uniti, Turchia e Hong Kong.
Nel settore finanziario, 13 istituti bancari sono stati inseriti nelle “liste nere”, impedendo loro l’accesso ai servizi di messaggistica e comunicazione, con l’obiettivo di bloccare le operazioni dei fornitori di cripto-attività.
In ambito tecnologico e militare, le nuove sanzioni mirano a frenare il potenziale bellico russo. Sono stati colpiti i settori difesa e sicurezza, compresi prodotti chimici destinati all’industria bellica, materiali energetici e pezzi di ricambio. Inoltre, le nuove restrizioni riguardano anche gli attori coinvolti nel saccheggio del patrimonio culturale nelle zone di guerra.
Le sanzioni puntano a salvaguardare l'integrità territoriale dell'Ucraina, la sua indipendenza e la sua sovranità. In particolare, nel settore militare russo sono state imposte restrizioni all'esportazione di beni a duplice uso, tra cui software per macchine utensili a controllo numerico, precursori chimici per agenti antisommossa e controller per droni impiegati dalle forze armate russe.
Nel settore dei trasporti e delle infrastrutture, sono stati inseriti nella lista nera aeroporti e porti russi strategici, tra cui quelli di Mosca, Vnukovo e Zhukovsky, e i porti di Astrakhan, Makhachkala, Ust-Luga, Primorsk e Novorossiysk. Inoltre, l’ingresso nell’UE è stato vietato alle compagnie aeree di paesi terzi che effettuano voli domestici in Russia.
Anche il comparto media e disinformazione è stato colpito: otto emittenti sono state sospese per il loro coinvolgimento nella propaganda e nella diffusione di notizie fuorvianti a sostegno della guerra.
Le nuove sanzioni britanniche, tuttavia, non sono state coordinate con gli Stati Uniti, che hanno scelto di non intensificare le proprie misure restrittive.
Le prospettive future guardano ora alla preparazione di un diciottesimo pacchetto di sanzioni, con l'obiettivo di aumentare ulteriormente la pressione sul governo russo e sostenere l'Ucraina nella sua lotta per la sovranità e l'integrità territoriale. Il Regno Unito, parallelamente alle misure europee, ha annunciato nuove restrizioni mirate a boicottare le catene di approvvigionamento di sistemi d’arma russi, tra cui i missili Iskander.
Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia
Immagine creata con A.I. Chat Gemini