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(ASI) “L’incarico di governo a Monti e quanto accaduto negli ultimi mesi – si legge nel comunicato di CSP-Partito Comunista di Marco Rizzo - dimostrano come il sistema politico italiano sia ridotto oramai a mero esecutore di direttive provenienti da Bruxelles e precisi indirizzi economici voluti dalle banche e dalle grandi imprese”.
Per quanto riguarda le proposte di riforma elettorale, nella nota del partito si legge: “siamo assolutamente contrari all’idea di un rafforzamento del bipolarismo, che si risolve nel gioco dei ruoli della finta contrapposizione tra coalizioni nella realtà concordi sulle linee generali di politica economica e pienamente subalterne ai vincoli dell’Europa, come centrodestra e centrosinistra al governo hanno dimostrato chiaramente in questi anni. Crediamo – conclude il CSP-Partito Comunista - che il sistema proporzionale puro (una testa, un voto) sia l’unico sistema che possa garantire un minimo di rappresentanza. Tutto ciò accompagnato dalla necessità di un taglio dei costi della politica: parlamento monocamerale, riduzione del numero dei deputati a 400, limite di mandato a due legislature e riduzione degli stipendi dei parlamentari al livello dello stipendio medio di un lavoratore dipendente”.
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