I leader europei di destra riuniti per la pace in Ucraina e in Medio Oriente

(ASI) Il 12 febbraio a Vienna, nella sala del prestigioso Imperial Hotel, si è tenuta una conferenza internazionale di politici di destra a sostegno degli sforzi di pace per un cessate il fuoco in Ucraina.

Simbolicamente, è stato in questo giorno che è stata delineata una svolta nel portare avanti il piano di pace in un colloquio diretto tra i presidenti degli Stati Uniti e della Russia.

I partecipanti alla conferenza hanno anche sostenuto le iniziative di pace del presidente Trump in Medio Oriente: un'espansione degli Accordi di Abramo e una soluzione per la popolazione della Striscia di Gaza, e hanno discusso i modi per riportare l'Europa ai suoi valori originali. Il presidente della conferenza, l'ex vicecancelliere e leader del Partito della Libertà austriaco Hans-Johann Strache, ha sottolineato il ruolo speciale della neutrale Austria nella storia dell'Europa del dopoguerra come fattore di stabilizzazione nel continente e come esempio per gli altri paesi per “riportare l'Europa alla sua antica grandezza”. Ha già spiegato la sua posizione in dettaglio nel suo recente articolo https://exxpress.at/meinung/heinz-christian-strache-eine-europaeisch-patriotische-allianz-mit-us-praesident-trump-entsteht/.
In questi giorni l'Europa si è avvicinata a una linea pericolosa, oltre la quale era già percepibile la minaccia diretta di una guerra nucleare. Le intense consegne di armi moderne all'Ucraina, in assenza di un'iniziativa di pace europea attraverso metodi diplomatici, hanno portato i paesi a rendersi conto della necessità di ripensare la loro strategia riguardo al conflitto nell'est del continente. Strache ha sottolineato nelle sue osservazioni introduttive le conseguenze perniciose del dominio di sinistra della politica europea e dello spazio mediatico. In particolare ha sottolineato la “irragionevole arroganza della NATO” nel tentativo di espandersi verso est, contrariamente all'idea post-militare di equilibrio e stabilità. Non si tratta solo dell'abbandono di una politica equilibrata nei confronti del conflitto Russia-Ucraina, ma anche della perdita dei valori tradizionali, dell'erosione della cultura di ogni paese attraverso il flusso di immigrati e l'egemonia del globalismo. Ha anche criticato duramente la riluttanza dell'Europa a sostenere Israele nella lotta contro il terrorismo jihadista per compiacere elementi estremisti all'interno della stessa Europa. Tutto questo in completo isolamento dalla posizione dei liberal europei che si oppongono, di fatto, alle aspirazioni di pace sia in Ucraina che in Medio Oriente.
Christina Baum, membro del Bundestag del partito Alternative für Deutschland, ha interrotto per un giorno la sua campagna elettorale per sostenere i colleghi dei movimenti di destra a Vienna e annunciare con loro la creazione di una forza conservatrice internazionale pronta a rispondere ai recenti cambiamenti negli Stati Uniti e nel mondo in generale.
Dominik Zohrer, noto analista politico austriaco, ha affermato che l'Europa è stata una perdente a causa della guerra in Ucraina. Non solo per le perdite economiche, ma anche per il crollo dell'equilibrio e della stabilità, fino alla minaccia di una guerra nucleare. Ha espresso la speranza che la “rivoluzione” di Trump permetta all'Europa di ritrovare la sua anima, tornando al suo stile di vita tradizionale.
L'importanza del fondamento culturale è stata sottolineata anche dalla deputata Christine Baum, recentemente tornata da Washington, dove era tra gli invitati all'inaugurazione di Donald Trump. Questo è estremamente simbolico alla luce del sostegno aperto di Elon Musk al suo partito Alternative für Deutschland. La Baum ha ripetutamente chiesto una revisione della politica sbilanciata dell'Europa sul conflitto in Ucraina e ha insistito sull'importanza di uno status neutrale per la Germania sulla falsariga di Austria e Svizzera.
La sua dichiarazione è stata sostenuta da Christian Hobart, un importante esperto di sicurezza ed ex membro del Parlamento austriaco. Ha sottolineato l'immutabilità di un fondamento morale per il rilancio dell'Europa.
Lutz Bachmann, intellettuale tedesco e leader del movimento di protesta Pegida, ha tenuto un discorso stimolante sulla necessità di creare un'ampia coalizione di movimenti conservatori europei e amanti della pace. È stato uno scettico caustico degli Stati Uniti per anni su una vasta gamma di politiche, inclusa la guerra in Ucraina, ma ora è pronto a unirsi alla nuova iniziativa politica della destra europea, che proclama il suo obiettivo di rivitalizzare l'Europa in collaborazione con Trump e in collaborazione con la Russia e altri paesi del continente.
Un vivace discorso di Thierry Baudet, membro del Parlamento olandese e leader del partito Forum Democratico, ha incluso un'analisi dettagliata del conflitto in Ucraina dall'inizio dell'Euromaidan nel 2014. Ha analizzato le ragioni che hanno portato al conflitto e alla sua escalation. Il suo collega del partito olandese Marco van den Boomgaard ha presentato alla conferenza la sua visione degli aspetti morali tradizionali nel contesto della rivitalizzazione europea.
Il progetto di pace in Europa è stato pienamente sostenuto anche dal leader del partito ungherese “La nostra patria”, Laszlo Toroczkai. È stato duro nella sua valutazione della crisi in Europa, che si esprime nella catastrofe demografica e nel suo risultato: l'introduzione di massa di immigrati, forza lavoro, che cambia l'immagine del continente europeo.
Tra gli ospiti della conferenza c'era il produttore di gioielli di fama mondiale Paul Swarovski.
I partecipanti alla conferenza hanno firmato una dichiarazione che chiede la pace in Ucraina, la sconfitta del terrorismo in Medio Oriente e la rinascita dell'Europa attraverso un ritorno ai valori tradizionali. Hanno annunciato al mondo l'esistenza di un'Europa diversa, che prende le distanze dal dominio socialista e liberal.
Hans-Christian Strache è riuscito ieri a riunire politici di spicco che non avevano mai lavorato insieme prima. Il forum istituito in occasione della conferenza continuerà a lavorare per promuovere le idee avanzate ieri a Vienna.

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