(ASI) Si ripresenta lo scontro geopolitico tra i due principali paesi dell’America indiolatina: Brasile e Venezuela. Secondo quanto riportato dalla stampa carioca, infatti, il primo mandatario brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, sarebbe contrario all’ingresso del Venezuela nel blocco dei Paesi emergenti Brics con lo status di ‘associato’.
Stando alla ricostruzione fatta dal portale G1 Lula avrebbe dato indicazioni alla delegazione brasiliana di porre il veto all’adesione di Caracas nel corso del summit al via oggi nella città russa di Kazan.
In America Latina il Venezuela, insieme a Bolivia, Cuba e Nicaragua ha presentato la richiesta di adesione all’alleanza lanciata da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica cui lo scorso anno si sono aggiunti Arabia Saudita, Egitto, Emirati arabi uniti, Etiopia e Iran.
Tra i motivi che spingerebbero il presidente brasiliano a sbarrare alla strada ai vicini la crisi in corso nel Paese a seguito delle contestate presidenziali concluse con la rielezione di Nicolas Maduro. Nonostante l’opposizione di Lula, il Venezuela (dopo la Turchia e appena prima di Cuba) è il Paese che raccoglie maggiore consenso per l’adesione dopo aver condotto con successo una forte campagna dietro le quinte, ottenendo il sostegno di Cina, Russia e Iran, tra i pochissimi Paesi che hanno riconosciuto la vittoria di Maduro. Il Brasile è anche contrario all'ingresso del Nicaragua, con cui è in corso una crisi politica e diplomatica.
Nonostante dei rapporti formalmente buoni il Brasile e il Venezuela da anni sono in contrasto tra loro per diventare il paese di riferimento della regione, proponendo due idee simili ma diverse di socialismo, la morte di Chavez ha però frenato l’ascesa del Venezuela che ora, complici le sanzioni unilaterali imposte da Washington sta vivendo una pesante crisi economica con Caracas che spera di recuperare il terreno attraverso l’adesione ai Brics.
Fabrizio Di Ernesto per Agenzia Stampa Italia