(ASI) In Venezuela le opposizioni continuano a non voler accettare la sconfitta elettorale e insistono nel loro tentativo di alzare i conti nella speranza di arrivare allo scontro con il governo ed i chavisti nella speranza di realizzare un golpe filoatlantico.
Ieri la coalizione dei partiti di opposizione del Venezuela ha assicurato davanti all’Organizzazione degli Stati americani (Osa) che il suo candidato alla presidenza, Edmundo González Urrutia, “ha vinto le elezioni del 28 luglio in tutti” gli Stati del Paese” indiolatino parlando di “trionfo irreversibile”.
Secondo Gustavo Silva, membro del gruppo elettorale della Piattaforma unitaria democratica (Pud) le prove in loro possesso dimostrerebbero in modo incontrovertibile che “Edmundo González Urrutia è il presidente eletto del Venezuela”; Silva ha poi sottolineato che questo risultato, contrariamente a quanto annunciato dal Consiglio nazionale elettorale (Cne) venezuelano, che ha proclamato la rielezione di Nicolás Maduro, è sostenuto da circa l’83,5% dei verbali ottenuti grazie allo "sforzo di migliaia di cittadini che hanno fatto da testimoni e scrutatori”.
La leader dell’opposizione venezuelana, María Corina Machado, da parte sua ha invece esortato la magistratura del suo Paese a non obbedire agli ordini del 'chavismo' al potere che violano la Costituzione e le leggi nazionali. “Non eseguite ordini che violano la Costituzione, difendete i vostri compatrioti”, ha detto l’ex deputata in un videomessaggio diffuso sui social, in cui ha fatto appello al “coraggio e alla dignità” dei giudici.
La Machado è tornata ad arringare le opposizioni dopo che la Corte suprema ha respinto due ricorsi presentati dalle opposizioni per rivedere la nomina di Nicolas Maduro alla presidenza del paese.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia