(ASI) La Bolivia rischia di sprofondare nel caos dopo che nei giorni scorsi la procuratrice del dipartimento boliviano di Tarija, Sandra Gutiérrez, ha emesso un mandato di arresto nei confronti dell’ex presidente Evo Morales, dopo che questi non si è presentato a testimoniare nel processo che lo vede accusato del presunto reato di traffico di esseri umani e contrabbando che coinvolge una ragazza con cui ha avuto una figlia nata quando lei aveva 15 anni.
Ieri centinaia di sostenitori dell’ex primo mandatario hanno bloccato le principali strade del Paese nell’ambito di una più ampia mobilitazione indetta in sua difesa. Morales e i militanti del partito Movimento al socialismo (Mas) a lui fedeli sostengono infatti che l’azione giudiziaria faccia parte di una “persecuzione politica” orchestrata da mesi ai suoi danni da parte del presidente in carica Luis Arce per impedirgli di candidarsi alle presidenziali alle elezioni del 2025. Il blocco delle strade è arrivato dopo aver marciato per un'intera settima a settembre per chiedere le dimissioni di Arce.
I manifestanti hanno bloccato il passaggio con pietre, terra e alcuni automezzi; a Parotani, lungo l’arteria che porta da Cochabamba a La Paz, i manifestanti si sono scontrati con la polizia che ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla e tentare di rimuovere il blocco. E mentre il governo critica le proteste che “danneggiano l’economia” la procura ha dato l’ordine di emettere un'allerta immigrazione contro l’ex presidente Morales per impedirgli di lasciare il Paese e hanno avviato una nuova indagine per corruzione.
Questa nuova inchiesta ai danni di Morales nasce dalla denuncia presentata dagli ex deputati Amilcar Barrar e Yesenia Yarhuri Albino sull’irregolarità nell’affidamento delle risorse del programma Fondo Indigeno e per la firma di contratti con la società cinese Camc, la cui rappresentante in Bolivia era l'ex fidanzata di Morales. Secondo gli ex parlamentari il danno economico complessivo per lo Stato ammonterebbe a 1 miliardo di dollari.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia