(ASI) Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha bollato come “terrorista” lo stato di Israele accusando il governo di Tel Aviv di commettere “impunemente un genocidio nella Striscia di Gaza”.
Quanto sta compiendo il governo sionista a Gaza ha aggiunto sul suo profilo di X “è un'umiliazione per tutta l'umanità. Fino a quando Israele avrà l'impunità, fino a quando avrà la libertà di uccidere? Cuba, che non sarà mai indifferente, alza la voce per la Palestina ancora e ancora... ancora”.
Lo scorso 7 ottobre Hamas ha lanciato un attacco a sorpresa contro Israele dalla Striscia di Gaza, uccidendo 1.200 persone, ferendone circa 5.500 e prendendo circa 240 ostaggi.
In risposta a questa azione Tel Aviv ha rilanciato la guerra contro Hamas rendendosi protagonista di un attacco su vasta scala contro i miliziani nella Striscia, una sorta di prigione a cielo aperto dove i palestinesi vivono secondo le regole imposte da Israele che apre e chiude le forniture elettriche ed idrauliche a piacimento. Il risultato della controffensiva è stato il blocco dell’enclave che è rimasta anche senza medicine e carburante; la repressione dell’esercito israeliano ha provocato oltre 20mila morti e circa 55mila feriti.
Diversi Paesi, guidati dalla Russia, chiedono ad Israele ed Hamas di accettare il cessate il fuoco e di lavorare per la soluzione dei due Stati approvata dalle Nazioni Unite nel 1947 sebbene nel corso dei decenni Israele abbia più volte disatteso le risoluzioni del Palazzo di Vetro e annesso e occupato vaste porzioni del territorio destinato alla Palestina e degli stati confinanti, si pensi ad esempio alle alture del Golan occupate da Tel Aviv a discapito della Siria.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia