Per il Segretario Generale della Lega Musulmana mondiale (Mwl), Mohammed al-Issa, quanto è successo nel sud d'Israele e nella Striscia di Gaza e quanto minaccia ancora di accadere è “estremamente doloroso e deplorevole”. In una lunga dichiarazione a una tv araba che sarà pubblicata integralmente in esclusiva per l’Italia dal periodico di dialogo interculturale “Kalima”.
Al-Issa lamenta che “è stato versato sangue innocente” e che “colpire civili è rifiutato da tutte le religioni, dalle leggi internazionali, dal diritto umanitario e da ogni coscienza. Non potrà mai esserci alcuna giustificazione accettabile per uccidere persone innocenti o costringerle a migrare con la minaccia o con la forza”
Al-Issa, che guida la Mwl dal 2016 e che è stato ministro della Giustizia dell’Arabia Saudita, ricorda che “nessuna delle parti dovrebbe ignorare il diritto dell'altro” e che “la logica e la saggezza richiedono di giungere a una soluzione giusta e globale”. Da massima autorità religiosa musulmana lo sceicco al-Issa ricorda poi “un buon esempio della nostra guida, il Profeta Muhammad”: la tregua sancita dal Trattato di Hudaybiyyah con le tribu’ arabe pre-islamiche. “In quel tempo prevaleva la saggezza dell’Islam” e alla saggezza, secondo al-Issa si deve tornare oggi. “Qualsiasi cosa diversa dalla saggezza è un’illusione e provoca sofferenza, e poi ancora sofferenza, e poi ancora e ancora sofferenza”.
“La storia della questione palestinese ne è la prova da diversi decenni: le illusioni non creano una soluzione e, anzi, aumentano la complessità delle cose e perfino il sangue”. Al-Issa non nomina mai espressamente Hamas o Israele ma afferma con chiarezza che “il popolo palestinese ha un diritto legittimo, che deve essere rispettato” ma che deve essere “rappresentato dal popolo palestinese, secondo i suoi strumenti legali, e non unicamente da una fazione o da un partito che potrebbe avere
compiuto un atto tale da derubare il popolo palestinese del suo buon diritto e della sua volontà”.
Il Segretario Generale della Lega musulmana mondiale nota che “quanto più la stupidità e la barbarie reciproca entrano in campo, tanto più la situazione diventa complicata” Quale, allora, la soluzione? Al-Issa indica cinque punti fondamentali da rispettare. “Il primo: la logica della giustizia. Non pensare mai che otterrai qualcosa quando vai oltre la logica della giustizia. Il secondo: la logica della saggezza. La questione deve essere assolutamente vista da diverse angolazioni, non da un’unica angolazione, il che richiede una saggia percezione delle dimensioni della questione e una considerazione dei risultati”.
Il terzo punto è “la logica della tolleranza e degli interessi comuni basata sul principio della riappacificazione. Il quarto: la logica di una volontà internazionale in conformità con decisioni efficaci e che trovino seguito. Il quinto: le soluzioni devono raccogliere anche un consenso religioso semplicemente come forma di assistenza e per dare un contributo e non per interferire. Inoltre, tutti devono sapere che la soluzione del problema non può avvenire con la forza, l'arroganza o la barbarie perché a pagare il prezzo di tutto questo sono gli innocenti. E il prezzo lo paga anche il buon diritto che deve raggiungere coloro cui spetta con la logica della giustizia e nel rispetto delle decisioni internazionali’.