(ASI) Non era iniziato da più 24 ore il conflitto militare fra Israele e Palestinesi di Gaza, che sono arrivate note ufficiali di diversi Stati che i modi e toni diversi domandavano la cessazione delle ostilità e l'apertura di trattative fra le parti. Così l'8 ottobre il Regno dell'Arabia Saudita parlava di "fermare l'escalation d'Israele", esortando i contendenti alla "moderazione".
E sottolineava "i reiterati avvertimenti circa la situazione esplosiva a causa del protrarsi dell'occupazione e della privazione dei diritti legittimi subita dal popolo palestinese". Un'analoga presa di posizione è venuta anche dalla Repubblica Popolare Cinese che ha indicato come unica possibile via verso una pace stabile la creazione di uno Stato di Palestina accanto ad uno Stato d'Israele. Da registrare, infine in data odierna, un pronunciamento in questo senso anche da parte della Russia, per bocca del Ministro degli Esteri, Lavrov. Anche in questo caso si auspicano due popoli e due Stati. Su tutto ciò, invece perdura ancora il silenzio dell'Europa.