(ASI) Tasse sui conti offshore, sui profitti dei fondi dei superricchi e adeguamento del salario minimo. Queste le basi della nuova rivoluzione sociale ed economica varata dal presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva per “ricostruire il Brasile” partendo dalla creazione di condizioni di vita più eque e favorendo lo sviluppo delle fasce medio basse della popolazione.
Punto di partenza il salario minimo che nei mesi scorsi aveva portato ad un aumento da 1302 a 1320 real (circa 250 euro), con Lula che dopo il via libero del Senato ha licenziato il testo che definisce l'indice di aggiustamento sulla base di inflazione e variazione del pil. Approvato anche il comma che garantisce l’esenzione dall'imposta sul reddito a quanti guadagnano fino a due salari minimi (attualmente 2.640 real, circa 500 euro).
Il primo mandatario, che ha eredito dall’ultra liberistaBolsonaro un paese che a livello sociale stava regredendo in modo preoccupante ha anche licenziato una misura, al momento temporanea, per tassare i profitti provenienti dai fondi esclusivi dei super-ricchi, investimenti che prevedono una soglia minima di ingresso da dieci milioni di real (circa 1,9 milioni di euro). Un'iniziativa che secondo le stime dovrebbe colpire 2.500 brasiliani, per un valore investito di 757 miliardi di real (più di 143 miliardi di euro), il 12,3% del totale dei fondi investiti nel Paese.
In base a questa legge, già in vigore ma che dovrà essere approvata dal congresso entro la fine dell’anno, dal 2023 questa tipologia di fondi sarà gravata da un'imposta del 10%. In questo modo, il governo spera di raccogliere circa 24 miliardi di real (4,5 miliardi) entro il 2026, ultimo anno del mandato di Lula, e compensare parzialmente le esenzioni per quanti guadagnano l'equivalente di due salari minimi.
Sempre per facilitare l’avanzamento sociale delle classi più basse Lula ha presentato un progetto di legge per balzelli sui conti e le aziende nei paradisi fiscali fino al 22,5% all'anno, con una raccolta di 20,93 miliardi di real (circa 3,7 miliardi di euro) tra il 2024 e il 2026.
“Ci saranno questi o quelli che protesteranno ma è così che ricostruiremo il Brasile”, ha assicurato il capo dello Stato, aggiungendo che attualmente nelle imposte sul reddito “i poveri pagano proporzionalmente più di un proprietario di banca. Queste persone guadagnano un sacco di soldi e non pagano nulla”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia