Il convegno di Chieti che ho avuto il piacere di moderare, è stato fatto volutamente solo alcuni giorni prima della grande parata che si fa il 9 maggio nella Piazza Rossa di Mosca per celebrare la vittoria contro il Nazismo nella cosiddetta "Grande Guerra Patriottica", quella che è per noi comunemente conosciuta come la Seconda Guerra Mondiale, nel quale i Russi attaccati senza preavviso e all'improvviso dalle armate del Terzo Reich tedesco, riuscirono a resistere, respingere e contrattaccare il nemico fino ad arrivare alla resa di Berlino con un immane sacrificio di uomini e mezzi, oltre venti milioni di morti fra civili e militari.
che hanno onorato e consegnato alla storia i loro nomi difendendo la nostra patria. Un prezzo impagabile, di grandissimo coraggio eroismo con cui hanno salvato le nostre vite dal Nazismo", paragona la lotta nella Seconda Guerra Mondiale contro l'aggressione nazista alla lotta attuale in Ucraina per la propria sicurezza e in primis per la difesa degli abitanti del Donbass: "Oggi la civiltà mondiale si trova di nuovo a cavallo di un momento decisivo, è in corso una vera e propria guerra. Noi abbiamo dato una risposta al terrorismo internazionale, abbiamo difeso gli abitanti del Donbass, e garantito la nostra sicurezza".
Putin, getta le responsabilità della guerra con tutti i suoi orrori non ai popoli del mondo contro cui la Russia non nutrirebbe nessun rancore, ma contro determinate élite occidentali che vogliono imporre il loro stile di vita, le loro idee attraverso la sopraffazione dei Popoli sovrani e lo smembramento della Russia come nei sogni di alcuni "falchi" della Casa Bianca: "Per noi, per la Russia non ci sono dei popoli ostili né in Occidente né in Oriente. La stragrande maggioranza delle persone vuole vedere un futuro libero, pacifico e stabile. Pensiamo che qualsiasi tipo di ideologia di dominio, per natura, sia da respingere e che porti solamente sofferenze e morte. Ma - ecco l'accusa Putin alle élite occidentali - continuano a parlare della loro esclusività: non fanno altro che dividere le società mondiali e provocano conflitti sanguinosi e colpi di stato, russofobia, odio e nazionalismo aggressivo, distruggendo anche i valori tradizionali familiari che rendono una persona tale. Tutto questo per portare avanti i loro diktat e imporre la loro volontà, i loro diritti, le loro regole alle persone, sfruttando in realtà pressioni e violenza". Ovviamente, Putin si riferisce alla Nato, agli Stati Uniti d'America e alle lobby di potere che governano la finanza internazionale e le organizzazioni sovrannazionali come ad esempio l'Unione Europea.
In particolare, lancia l'accusa alla politica di avvicinamento della Nato ai confini della Russia, paragonando la lotta dell'Urss contro il Nazismo alla lotta della Russia di oggi contro le lobby finanziarie occidentali, dimenticando il ruolo svolto dalla Russia per la pace e la libertà dei Popoli nel mondo: "Sembra che abbiano dimenticato cosa hanno portato le gesta naziste quasi un secolo fa, hanno dimenticato chi ha messo fine a questo dolore a questa bestia bruna, liberando i popoli europei. Vediamo come per una serie di Paesi, senza alcun tipo di vergogna, viene distrutta la memoria dei soldati sovietici, dei grandi comandanti e viene creato un culto del Nazismo e della violenza, mentre la memoria dell’autentico eroismo viene messa da parte. Un’aggressività tale e una sfrontatezza tale è un reato: questo revanchismo da parte di chi in maniera cinica ha provato a attaccare il nostro paese, chi ha dato vita alla feccia nazista in tutto il mondo. E qui non c’è nulla di nuovo: il loro obiettivo è quello di riuscire a strappare e dividere in due il nostro Paese, rompere il sistema e l’architettura di sicurezza del mondo e il diritto internazionale e soffocare qualsiasi centro di sviluppo sovrano".
Queste premesse per attaccare l'attuale governo ucraino, definito "di delinquenti", di aver preso il potere con un golpe appoggiato dalle potenze occidentali e di aver fatto sprofondare il popolo ucraino in questa tragedia, Ucraini ai quali Putin tende la mano chiedendo indirettamente di liberarsi da chi li avrebbe portati in questa guerra: "E queste ambizioni non potranno fare altro che finire in tragedia: è questo il motivo della catastrofe che sta vivendo il popolo ucraino, ostaggio di un colpo di Stato che ha dato vita a un regime di delinquenti. La moneta di scambio è diventato il popolo ucraino". A questo punto, il leader del Cremlino, lanciata l'accusa contro le lobby capitaliste occidentali ree di voler sfaldare geopoliticamente la Russia e la CSI, mettendo in discussione gli equilibri geopolitici e dunque la pace nel mondo, afferma che la festa per la Vittoria è fatta anche per commemorare, non solo i militari russi caduti nella Seconda Guerra Mondiale, il cui sacrificio sembra stato dimenticato in Occidente, ma anche i militari americani e britannici che hanno lottato contro il militarismo aggressivo giapponese: "Per noi, per la Russia, il ricordo dei difensori della nostra patria e sacro e lo teniamo nei nostri cuori e rendiamo omaggio a chi partecipa alla resistenza e che ha partecipato alla resistenza in quegli anni, ai combattenti, anche delle armate americane e britanniche, e ricordiamo e commemoriamo anche chi ha perso la vita contro il militarismo giapponese".
Inoltre, lancia la visione geopolitica mondiale per la quale si batte la Russia, ossia quella di un mondo multipolare che tuteli tutte le popolazioni del pianeta: "Sono convinto che la sua esperienza di solidarietà e di partenariato in questi anni di guerra è un nostro patrimonio che non ha valore: proprio in questo momento, quando prende forza un movimento che porta a un mondo multipolare, fondato su principi di fiducia e di libero sviluppo di tutti i Paesi e di tutte le popolazioni del pianeta".