(ASI) La Central de Trabajadores de Argentina Autónoma (Ctaa) ha realizzato ieri, mercoledì 12 aprile, uno sciopero nazionale per chiedere un aumento salariale edenunciare le politiche del Fondo monetario internazionale (Fmi).
Al grido di “basta con le politiche dell’Fmi” i lavoratori argentini si sono riuniti per chiedere retribuzioni in grado di “porre fine alla fame ed alla povertà” in grado di contrastare la crescente inflazione che affligge l’economia del paese.
Il segretario generale del Ctaa, Hugo Godoy, ha precisato che la richiesta dell’aumento riguarda tutti i lavoratori ed anche i pensionati e che si chiede anche “un cambio di politica economica perché il piano economico di oggi è del Fmi, anch'esso inflazionistico e inadeguato per la popolazione”.
Godoy ha sottolineato anche che le politiche del Fmi sono responsabili della “profonda regressione del reddito dei settori popolari, della tremenda inflazione che erode il reddito dei lavoratori e delle difficoltà delle piccole e medie imprese”.
“L'interferenza dell’Fmi – ha aggiunto - condiziona lo Stato nazionale, provinciale e municipale all'attuazione di politiche di recupero del reddito dei settori popolari e produttivi, il che implica l'aumento della povertà fino all'indigenza, e la difficoltà dei lavoratori a superare l'inflazione”.
Lo sciopero ha riguardato tutte le principali città anche se la manifestazione principale ha riguardato la capitale dove i lavoratori si sono radunati sotto la sede del ministero del Lavoro.
Alla mobilitazione convocata dal Ctaa si sono uniti anche il Movimento dei lavoratori esclusi (Mte), la Corrente classista e combattiva (Ccc), nonché settori del Fronte Popolare Darío Santillán (Fpds).
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia