(ASI) Nonostante la crisi politica che sta attanagliando il Perù e le violenze registrate nelle strade e nelle piazze il Congresso ha respinto la proposta di indire nuove elezioni. Nel corso di una riunione plenaria i voti favorevoli sono stati 54 mentre 68 parlamentari hanno espresso contrarietà e due si sono astenuti. La decisione respinge anche l’invito lanciato dall’Osa, l’Organizzazione degli Stati americani, di indire nuove elezioni entro la fine dell’anno.
La proposta respinta proponeva che il primo turno si tenesse a dicembre 2023 e il secondo a febbraio 2024. In base a questo, il nuovo governo e il Parlamento avrebbero assunto le loro funzioni a partire dal I aprile 2024. Di fronte a questa situazione, il presidente del Parlamento, José Williams, ha fissato una nuova sessione per esaminare e votare un progetto di anticipo del voto presentato dall'opposizione di sinistra di Perù Libre. Il testo propone elezioni immediate e una consultazione popolare per dare vita ad una Assemblea costituente, raccogliendo alcune delle richieste della protesta che infiamma il Paese dal giorno della destituzione e dell'arresto del presidente Pedro Castillo.
Nel paese indiolatino sono in corso proteste dallo scorso 7 dicembre quando il parlamento ha destituito il presidente Pedro Castillo e nominato al suo posto Dina Boularte. Da alloro sono state registrate oltre 60 vittime a causa degli scontri con le forze di polizia.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia