(ASI) Si riporta qui di seguito un articolo scritto da S.E. Li Junhua, Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia, in prossimità del 95° anniversario della fondazione dell'Esercito Popolare di Liberazione, avvenuta il primo agosto del 1927.
"Il primo agosto di quest’anno ricorre il 95° anniversario della fondazione dell’Esercito Popolare di Liberazione. In questi novantacinque anni, sotto la forte guida del Partito Comunista Cinese, l’Esercito Popolare di Liberazione, ingrandendosi e rafforzandosi, ha dato un importante contributo al mantenimento della pace e della stabilità nel mondo, adempiendo costantemente la sua missione di tutelare la pace, avanzando coraggiosamente verso l’obiettivo di completare la costruzione di un esercito di livello mondiale e diventando un forte pilastro nella difesa della sovranità nazionale, della sicurezza e degli interessi di sviluppo.
Uno, seguire fermamente la via dello sviluppo pacifico. La nazione cinese non ha nel sangue i geni dell’invasione né dell’egemonia, ha sempre sostenuto la pace opponendosi all’uso della forza. Negli oltre settant’anni dalla fondazione della Nuova Cina, la Cina non ha mai provocato guerre o conflitti e l’esercito cinese non ha mai occupato un solo centimetro di terra di un altro Paese. Il Segretario Generale Xi Jinping ha sottolineato che la Cina è sempre stata un Paese costruttore della pace mondiale, contributore dello sviluppo globale e difensore dell’ordine internazionale. L’esercito cinese ha sempre svolto un ruolo attivo, in qualità di forza giusta per la pace e lo sviluppo mondiali. La costruzione e lo sviluppo della difesa nazionale cinese si sono sempre focalizzati sulla soddisfazione delle legittime esigenze della propria sicurezza e, negli ultimi trent’anni, la spesa annuale per la difesa è stata inferiore al 2% del Pil, al di sotto della media mondiale che si attesta al 2,6%. Il popolo cinese ama la pace e le dà valore, la Cina persegue una politica estera di pace indipendente, aderisce al principio di non interferenza reciproca negli affari interni e, qualunque livello di sviluppo raggiungerà in futuro, non cercherà mai né l’egemonia, né l’espansione, né sfere di influenza, né si impegnerà in una corsa agli armamenti.
Due, sostenere sempre il concetto di comunità umana dal futuro condiviso. Oggi il mondo sta attraversando grandi cambiamenti, senza precedenti nel corso del secolo, e l’umanità sta affrontando sempre più sfide globali, come i cambiamenti climatici, l’epidemia di Covid-19 e gli attacchi terroristici, quindi costruire una comunità umana dal futuro condiviso è l’unica strada percorribile per fronteggiare i problemi globali. Una Cina pacifica, stabile e prospera rappresenta un’opportunità e un beneficio per il mondo; un esercito cinese forte è una forza solida che mantiene la pace e la stabilità mondiali ed è al servizio della costruzione di una comunità umana dal futuro condiviso. L’esercito cinese attribuisce grande importanza all’espansione delle comunicazioni e degli scambi con le forze armate straniere, partecipa attivamente alla governance della sicurezza globale, è disposto a collaborare con le forze armate di ogni Paese, lavora alla realizzazione di un modello di sicurezza costruito insieme e di cui si condividano i benefici, fornisce prodotti per la sicurezza pubblica internazionale, come il mantenimento della pace, la scorta e l’assistenza umanitaria, a beneficio dei popoli di tutto il mondo.
Dal 1990, l’esercito cinese ha partecipato a quasi trenta operazioni delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace e ha inviato un totale di oltre 50.000 ufficiali e soldati, essendo così il Paese con il maggior numero di forze di pace tra i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Dal 2008 la Cina ha inviato 41 formazioni navali nel Golfo di Aden e nelle acque al largo della Somalia per svolgere missioni di scorta delle Nazioni Unite, in totale oltre cento navi da guerra e più di 30.000 ufficiali e soldati si sono avvicendati per completare 1.500 missioni di scorta di oltre 7.000 navi cinesi e straniere. Dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19, l’esercito cinese ha fornito assistenza vaccinale alle truppe di oltre trenta Paesi, tra cui Pakistan, Cambogia, Mongolia, Guinea Equatoriale, Tunisia, Libano, Ungheria, Etiopia, Mozambico e Bolivia. L’esercito cinese ha anche svolto una cooperazione internazionale con le forze armate di oltre cinquanta Paesi per contrastare l’epidemia, fornendo assistenza materiale per la prevenzione, inviando team di esperti militari per contrastarla, tenendo videoconferenze sull’esperienza nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia e così via.
Tre, contribuire con soluzioni cinesi alla salvaguardia congiunta della pace e della tranquillità nel mondo. La pace è l’eterna aspirazione di tutti i popoli e la sicurezza e la stabilità sono i prerequisiti primari dello sviluppo di ogni Paese. Ad aprile di quest’anno, il Segretario Generale Xi Jinping ha lanciato la Global Security Initiative. Esponendo sistematicamente la posizione cinese sulla promozione della condivisione di sicurezza e rischi e sul mantenimento di pace e tranquillità a livello mondiale, sottolineando l’adesione al concetto di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, ha fornito una nuova direzione volta a eliminare le radici dei conflitti internazionali e a realizzare pace e stabilità a lungo termine. La proposta di questa importante iniziativa è la risposta all’urgente necessità della comunità internazionale di mantenere la pace mondiale e prevenire conflitti e guerre, il contributo della saggezza cinese per colmare il deficit di pace dell’umanità nonché la soluzione cinese per affrontare le sfide della sicurezza internazionale.
Attualmente emergono di continuo varie minacce alla sicurezza di tipo tradizionale e non tradizionale e, dunque, i temi della pace e dello sviluppo affrontano gravi sfide. Singoli Paesi si attengono tenacemente al pensiero obsoleto di un confronto da Guerra Fredda e, ossessionati dall’organizzarsi in “piccole cerchie” e “piccoli gruppi” a carattere esclusivo, coloriscono una competizione strategica internazionale e la cosiddetta “minaccia cinese”, minando l’ordine e le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali e tentando così di frenare lo sviluppo della Cina e di perseguire l’egemonia mondiale. Questo modo di fare contrasta con la tendenza storica di pace, sviluppo, cooperazione e vantaggio per tutti ed è destinato al fallimento.
Negli ultimi anni, la partnership strategica globale tra Cina e Italia è andata costantemente avanti, con scambi e collaborazioni sempre più stretti e risultati fruttuosi in diversi ambiti, che hanno portato benefici ai due popoli e hanno contribuito positivamente alla pace e alla stabilità globali, allo sviluppo e alla cooperazione. Anche la difesa dei due Paesi e le relazioni militari, in quanto parte importante delle relazioni bilaterali, hanno continuato ad avere nuovi sviluppi. I due eserciti mantengono contatti ad alto livello, la fiducia strategica reciproca migliora costantemente, gli scambi professionali si intensificano e la cooperazione pragmatica si approfondisce. Nel nuovo periodo storico, l’Esercito Popolare di Liberazione intende continuare a consolidare e approfondire ulteriormente la cooperazione amichevole con la Difesa e l’esercito italiano, dando nuovi contributi allo sviluppo sano e sostenibile delle relazioni bilaterali."
S.E. Li Junhua
Ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese in Italia