(ASI) Il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la nazione di Vladimir Putin ha definito le azioni intraprese, dai paesi occidentali, che cancellano la cultura russa come il "picco dell'odio".
L’importante autorità religiosa ha sottolineato che "cancellare la cultura russa in Occidente dimostra la triste condizione morale della società. Il tentativo di sradicare la cultura di una nazione o di un'altra è il culmine dell'odio. L'unica cosa peggiore è il tentativo di eliminare fisicamente una nazione che è diventata indesiderabile". L’affermazione è stata divulgata, nelle ultime ore, dal l'agenzia russa Tass. Kirill ha anche osservato che la Russia anche "durante la Guerra fredda e la battaglia delle ideologie" ha sentito il legame con la cultura europea.
I cittadini russi – ha evidenziato - percepiscono la letteratura, la musica e l'arte classiche occidentali come una "parte intrinseca della ricca eredità civile cristiana". "E al giorno d'oggi continuiamo a vederlo come tale, nonostante tutto ciò che sta accadendo. Spero che coloro che combattono Pushkin, Dostoevskij, boicottano le competizioni diTchaikovsky e si rifiutano di interpretare Rachmaninov prima o poi si rendano conto della vergogna e della follia delle azioni commesse", ha concluso.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia