(ASI) Una nota della Farnesina riassume le decisioni prese ieri dai Ministri degli Esteri UE: per prima cosa sono state approvate sanzioni commerciali contro il governo iraniano ed il suo programma nucleare. Per seconda, la Farnesina ha imposto limitazioni a 180 tra società e personalità legate al regime iraniano.
Questi provvedimenti restrittivi sia di natura politica e commerciale "si aggiungono alle misure restrittive già esistenti, adottate in risposta alle preoccupazioni sul programma di proliferazione nucleare dell'Iran.
Si tratta di 143 entità e 37 persone direttamente coinvolte nelle attività nucleari iraniane", di proprietà o controllate o che agiscono per conto della Compagnia nazionale di navigazione della Repubblica islamica dell'Iran "e di membri e entità controllate dal corpo delle guardie rivoluzionarie dell'Iran". I 27- continua la nota- hanno incaricato un gruppo di lavoro di esaminare nuove misure da adottare entro gennaio "in grado di colpire severamente il sistema finanziario, il settore del trasporto, il settore energetico, oltre a misure contro il corpo delle guardie rivoluzionarie, così come altre aree". Per il petrolio, l'ipotesi su cui si lavorerà prevede restrizioni graduali alle importazioni e agli investimenti. Quanto poi all’attacco all’ambasciata inglese a Teheran - si continua a leggere- i Ministri hanno affermato che si è trattato di un "attacco a tutta l'Unione europea" ed hanno assicurato che la UE "prenderà le misure appropriate in risposta". Sul ritiro degli ambasciatori, ha quindi precisato l'Alto Rappresentante Catherine Ashton, "ogni paese può decidere in un modo o in un altro". Per l’Italia il Ministro Terzi ha riferito che è stato deciso di ritirare per consultazioni l'Ambasciatore italiano a Teheran, mentre stamane alla Farnesina è stato ricevuto l'incaricato d'affari della Repubblica Islamica dell'Iran a Roma, Mehdi Akouchekian, a cui sono state chieste garanzie sul rispetto dei principi di inviolabilità delle persone e delle rappresentanze diplomatico-consolari sanciti dal diritto internazionale. A Bruxelles i Ministri degli Esteri hanno stabilito sanzioni economiche rafforzate anche contro la Siria, allargando a 11 nuove società e 12 persone la lista del blocco dei visti e del congelamento dei beni. E' il decimo pacchetto di misure restrittive decise dalla UE contro il regime di Damasco per la "brutale repressione" in corso contro i manifestanti. Queste nuove misure colpiranno i settori dell'energia, delle banche e del commercio. I 27 ribadiscono che il Presidente Assad deve "farsi immediatamente da parte per permettere una transizione pacifica" e incoraggiano l'opposizione siriana a costruire "una piattaforma politica unitaria" e a continuare a lavorare in stretto raccordo con la Lega Araba. La UE si impegna anche a collaborare con membri dell'opposizione ancorati "ai valori di non violenza e democrazia".
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