avesse abbandonato, non mi sarei mai stabilito altrove" (Tirmudhi). Un vero patriota si sente felice di celebrare l’amore per la propria nazione nel giorno dell'Indipendenza, sentendo davvero il dovere di proteggerne la libertà.
nel dicembre 1992, ha istituito un Consiglio della Shura, quindi un consiglio nazionale eletto che deve essere composto da trenta membri nominati per ordine principesco per un periodo di quattro anni rinnovabili.
La storia del Regno è stata segnata dal grande lancio del progetto di riforma e modernizzazione nazionale globale guidato da Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa con un’iniziativa storica, una visione nazionale lungimirante per il futuro del Bahrain che ha superato tutte le aspettative, e ha posto le pietre miliari di una nuova alba nella storia del paese per portarlo ai vertici della modernità in tutti i campi. I punti principali previsti dal progetto di riforma sono stati:
- l'apertura ad un sistema costituzionale per rendere il Bahrain un moderno regno costituzionale;
- la riforma del sistema giudiziario con l’istituzione di una corte costituzionale suprema, l'istituzione del consiglio giudiziario supremo e la creazione di un sistema di procura che rappresenta il popolo e si impegna ad applicare le disposizioni della legge secondo il principio
dello stato di diritto;
- l’attuazione di un sistema di governo basato sul principio della separazione dei tre poteri
legislativo, esecutivo e giudiziario;
- l'istituzione di un sistema parlamentare democratico basato su un sistema bicamerale, un parlamento eletto dal popolo, e un Consiglio della Shura che comprende l'élite di esperti e persone di profonda scienza e cultura, per formare insieme il Consiglio Nazionale che
rappresenta il popolo;
- la Costituzione emendata del 2002, emessa l'anno dopo la promulgazione dello Statuto Nazionale del 2001, ha sancito tutte queste conquiste nazionali che hanno portato all’inaugurazione dell'era della trasformazione democratica e della modernizzazione del Bahrain in linea con gli attuali sviluppi democratici della civiltà mondiale.
- l'istituzione della Corte Costituzionale nel 2002, come prima giurisdizione costituzionale specializzata riconosciuta con il compito di controllare la costituzionalità di leggi e regolamenti.
Le libertà politiche hanno costituito l'essenza del progetto di riforma di Sua Maestà il Re e questi diritti sono stati al centro della rinascita globale del Bahrain, e il progetto di riforma ha ampliato la partecipazione popolare nella sfera pubblica, dalla preparazione dello Statuto e il referendum alle elezioni parlamentari e municipali nel 2002, 2006 e 2010, il supplemento parlamentare del 2011, 2014 e 2018, e il rafforzamento del ruolo legislativo e parlamentare del parlamento, e il rafforzamento del ruolo del parlamento nel suo ruolo legislativo e parlamentare con la creazione di associazioni politiche come ‘partiti’, che oggi sono 16.
Gli sviluppi positivi in Bahrain non si sono limitati a questi aspetti, ma hanno incluso il rafforzamento del ruolo delle donne nella vita politica, permettendo loro di dare un contributo fattivo alla democrazia con il voto e la nomina per entrare in Parlamento e diventare così rappresentanti del popolo, e potersi esprimere sulle questioni concernenti le donne bahrainite.
Le donne bahrainite hanno coronato la propria lotta nell’esercizio democratico e politico in occasione delle elezioni del 2018, in cui le donne hanno vinto 10 seggi (6 in parlamento e 4 nel consiglio comunale). E per la prima volta nella storia del paese, le donne bahrainite hanno
ricevuto l'onore di presiedere il parlamento eletto rappresentato dalla Signora Fawzia Zainal.
La donna è quindi uno dei più grandi vincitori delle riforme stabilite da Sua Maestà il Re nel contesto del suo grande progetto di riforma nazionale.
A conferma dell’attenzione prestata dalla leadership politica del Regno alle donne bahrainite, è stato emesso l'alto ordine reale per l'istituzione del Consiglio Supremo delle Donne nell'agosto 2001, sotto la presidenza di Sua Altezza Reale la Principessa Sabeeka Bint
Ibrahim Al Khalifa. Sua Maestà il Re del Bahrain, che ha apportato un significativo contributo al cambiamento qualitativo e culturale nella storia e nella marcia dell'azione femminile in Bahrain, promuove la partecipazione delle donne in ogni ambito nel porre le basi per lo sviluppo generale della società.
Nel campo dei diritti umani, Sua Maestà il Re ha promesso fin dal suo primo discorso del marzo 1999, che il suo governo è basato sui principi di trasparenza, apertura, giustizia e diritti umani. A tal proposito, Sua Maestà ha cocnesso una completa amnistia per i detenuti politici,
l'abolizione della legge e del tribunale di sicurezza dello stato, mentre il Regno di Bahrain ha ratificato tutte le convenzioni, gli accordi e i patti sui diritti umani internazionali, che sono diventati parte integrante del suo sistema legislativo ed istituzionale.
Nel 2009, quando è stato abolito il sistema di sponsorizzazione per i lavoratori migranti, è stata istituita la Fondazione Nazionale per i Diritti Umani, così come i comitati per i diritti umani nella Camera dei Rappresentanti e nel Consiglio della Shura, così come 11 comitati governativi per i diritti umani presso vati ministeri ed enti, l'ufficio reclami, l'ufficio per i diritti dei prigionieri e detenuti, così come 9 ONG per i diritti umani. Altri esempi concreti
dell'importanza rivestita dal rispetto dei diritti umani oggi nel Regno sono: la legge sulle pene alternative (fino ad oggi più di tremila detenuti ne hanno beneficiato) e la creazione dell'ufficio del difensore civico.
Il Dipartimento di Stato americano ha anche riconosciuto il ‘Tier 1 Status’ al Regno di Bahrain, unica nazione del Golfo e araba ad essere pienamente conforme agli standard minimi del ‘Trafficking Victims Protection Act’ (TVPA) per l'eliminazione del traffico di esseri umani.
Le conquiste dei diritti umani non si sono limitate alle libertà politiche e all'apertura della strada alla partecipazione politica e alla libertà di espressione, ma si sono estese onorevolmente ai diritti economici, sociali e culturali, il primo dei quali è stato il diritto a un tenore di vita decoroso, dove le visioni, le politiche e le direttive di Sua Maestà il Re hanno mostrato il suo impegno nel garantire ai propri cittadini un tenore di vita soddisfacente, che comprende la disponibilità e la qualità delle infrastrutture, la fornitura di alloggi sani e appropriati che rispettino gli standard internazionali, e ha inoltre adottato un programma di lavoro pluriennale (2015-2018) e (2019-2022), volto a fornire alla popolazione 40.000 nuove unità abitative. Sotto questo grande progetto di riforma, la società civile nel Regno di Bahrain ha promosso la libertà di assemblea e la partecipazione alla vita sociale collettiva, attraverso la creazione di varie associazioni e organizzazioni, che hanno raggiunto il numero di circa 90.
Infatti, Sua Maestà il Re considera la società civile un partner fondamentale per raggiungere uno sviluppo omnicomprensivo e sostenibile nel Regno.
Il Bahrain oggi è un paese aperto e tollerante, dove si può godere del valore della libertà di culto. La libertà di professare liberamente il proprio credo religioso è un diritto umano, la cosa più importante per i credenti. Anche se il Bahrain è un paese musulmano, persone di fedi diverse come cristiani, indù e altri vivono assieme in totale armonia. Il fatto che possano osservare e praticare liberamente i loro rispettivi riti è dovuto alla saggia e totale adesione
del Regno a valori universali come coesistenza, pace e tolleranza.
Ed è grazie alla magnanimità di Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa, che nel 2013 ha donato un terreno di novemila metri quadrati, che il 9 dicembre è stata inaugurata in Bahrain la Cattedrale di Nostra Signora d'Arabia, la più grande chiesa cattolica di tutta la penisola
araba. A fare gli onori di casa lo Sceicco Abdullah bin Hamad Al Khalifa, in rappresentanza
di Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa, insieme al Cardinale Luis Antonio Tagle, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli presso il Vaticano.
Il Regno oggi ha una comunità cattolica di circa 90.000 persone, composta principalmente da persone provenienti da India, Filippine, Pakistan, Sri Lanka, Libano, Palestina e Giordania, ma anche da America Latina, Africa ed Europa. Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa ha anche
inviato un messaggio ufficiale a Papa Francesco invitandolo a visitare il Regno. Tutto ciò che il Bahrain ha ottenuto e sta ottenendo è grazie agli sforzi del Re, quale risultato dell’applicazione dei principi di coesistenza, pace e tolleranza in cui crede fermamente.
Auguriamo una lunga vita con fede e salute forte a Sua Maestà il Re, Sua Altezza Reale il Principe Salman, ai Ministri, ai Deputati e al Popolo del Regno di Bahrain.
FELICE GIORNO DELL'INDIPENDENZA!
Così in una nota infoprmativa dell'Ambasciata del Regno di Bahrain in Italia.