(ASI) A pochi giorni dal voto previsto per domenica prossima il presidente uscente Daniel Ortega appare ancora una volta senza avversari. Praticamente scontata la sua vittoria e quella del Fronte sandinista di liberazione nazionale (Fsln); se tutto andrà secondo le previsioni per il leader sandinista sarebbe il quinto mandato presidenziale in assoluto ed il terzo consecutivo.
A scatenare le polemiche una discussa legge approvata dal Parlamento per mettere in carcere praticamente tutti i suoi potenziali oppositori rilevanti; attraverso la “Legge per la difesa dei diritti del popolo all’indipendenza, sovranità e autodeterminazione per la pace”, la giustizia e la polizia nicaraguensi hanno “assicurato alla giustizia” ben 39 oppositori (fra cui sette aspiranti candidati presidenziali, avvocati, uomini d'affari e studenti) con l'accusa di aver complottato contro lo Stato in complicità con potenze straniere, ovvero con gli Usa da sempre contrari ai sandinisti.
Tra coloro che hanno subito gli effetti di questa legge Cristiana Chamorro, presidente della Fondazione “Violeta Barrios de Chamorro”, oltre a varie formazioni politiche e coalizioni integrate da oppositori radicali o moderati, come ad esempio il partito “Ciudadanos por la Libertad” (CxL).
La norma è stata fortemente criticata ed osteggiata da vari organismi internazionali e di difesa dei diritti umani, ma di fatto ha reso il voto di domenica una sfida già vinta dal ticket formato da Ortega e sua moglie, Rosario Murillo, che si troverà a confrontarsi con cinque sfidanti di scarso rilievo e soprattutto sconosciuti ai più.
Negli ultimi anni Ortega ha portato avanti una politica molto restrittiva che ha creato numerose lacerazioni anche all’interno dello stesso Fsln tanto che numerose personalità sandiniste come Sergio Ramirez, Hugo Torres o Dora Maria Tellez, al fianco del leader sandinista da anni lo hanno ora abbandonato.
Il malcontento per l’operato di Ortega è molto generalizzato nella popolazione tanto che un recente sondaggio ha riferito che il 69% della popolazione disapprova l’operato del Capo dello Stato; a maggio un identico sondaggio aveva riferito che a disapprovarlo era il 46% dei nicaraguensi.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia