(ASI) Almeno 8 razzi sono stati lanciati nel tardo pomeriggio di oggi contro una base americana situata nei pressi della localita' siriana di Al Omar, nella zona orientale del Paese, area che è sede tra l’ altro di un importante giacimento petrolifero.
Lo ha reso noto, in serata, l'Osservatorio siriano per i diritti umani (Sohr), un'Ong con sede a Londra che si avvale di una rete di attivisti sul campo. L'organizzazione attribuisce la responsabilita' dell'azione a milizie filo-iraniane, schierate in Siria a sostegno del governo del presidente Bashar al Assad. Il portavoce della Coalizione a guida Usa e contro il sedicente Stato islamico, Wayne Marotto, ha confermato con un post scritto su Twitter che "circa alle 19:44 ora locale, le forze statunitensi in Siria sono state attaccate da diversi razzi". Ha cinguettato inoltre che "non ci sono feriti e si valutano i danni". Secondo Sohr c'e' subito stata una risposta all'aggressione, dal momento che "l'artiglieria pesante e' stata utilizzata dalla Coalizione internazionale per colpire la citta' di Al Mayadeen, controllata dalle milizie iraniane". Anche l'agenzia ufficiale siriana "Sana" ha dato notizia dell'attacco ad Al Omar, senza pero' attribuirne la responsabilita' alle forze vicine a Teheran. L’ azione pare essere, o almeno viene interpretata così, una risposta all’ attacco aereo ordinato dal capo della Casa Bianca Joe Biden verso le milizie sciite sostenute dall'Iran in Iraq e Siria al fine di limitare l'escalation di violenza. Lo ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in una conferenza stampa a Washington. "L'opinione del presidente e' che fosse un'azione necessaria, appropriata e deliberata", ha aggiunto l’ addetta stampa, anche per reagire alle azioni pericolose intraprese nel passato contro i soldati della nazione d’ Oltreoceano.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia