Nel prossimo vertice Nato di Lisbona, in programma a novembre, "metteremo a punto una road map" per il ritiro dall'Afghanistan:
un programma "provincia per provincia che dia tempi orientativi nei quali le autorità afgane saranno in grado di riprendere il controllo del territorio". Lo ha spiegato il Ministro Franco Frattini, aggiungendo che "a luglio 2011 ci sarà l'inizio del disimpegno dei gruppi combattenti" e ricordando che "resteranno lì gli addestratori", mentre lo stesso Presidente Karzai punta "entro la fine del suo mandato, a inizio 2014, a riprendere il controllo completo del Paese". Un timing che il Presidente Obama "ha già illustrato al Congresso americano e su cui noi - ha ribadito - siamo d'accordo".
Frattini ha poi ricordato che Herat "è stata già restituita alle autorità locali: c'è già un governatore afgano", parlando di un "esempio positivo" della zona che è stata sotto il controllo italiano. Ma in altri casi, come la regione di Farah, teatro dell'attentato dei giorni scorsi costata la vita a quattro alpini italiani, "la situazione resta più complicata".
C’è poi la proposta americana di eliminare dalla lista dei terroristi ricercati dall'ONU i nomi di alcuni talebani. Il Ministro si è detto d’accordo, precisando che "altra cosa invece sono coloro che non abbandonano la violenza e sparano sui nostri soldati": questi "non saranno mai considerati riconciliabili".
"Come Italia e come coalizione internazionale - ha puntualizzato il Ministro - abbiamo sempre sostenuto che i talebani non sono tutti uguali. Ne parleremo anche a Roma la prossima settimana nell'incontro sull'Afghanistan cui parteciperanno rappresentanti di 46 paesi", ha aggiunto, ricordando che, tra i talebani, "alcuni sono finiti nella liste degli estremisti per ragioni diverse. Molti solo perché non avevano il lavoro o per disperazione sociale. Non per ragioni legate al terrorismo". "In questo - ha ribadito il Ministro - siamo con il Presidente Karzai nel sostenere e accompagnare coloro che si impegnano a rientrare nel percorso di legalità, verso la riconciliazione nazionale".