(ASI) Per porre fine alle manifestazioni che da qualche giorno si verificano in Oman per il carovita, il sultano Haytham ben Tareqha ordinato all’esercito di avviare l'arruolamento di circa 30 mila persone, offrendo loro posti di lavoro nell’istituzione militare.
Per il sultano ben Tareq in carica da appena un anno e mezzo si tratta della prima protesta popolare che si trova ad affrontare dopo esser subentrato al sultano Qabus.
I media governativi hanno definito “sabotatori” i manifestanti che hanno preso parte alle manifestazioni nei giorni scorsi, criticando aspramente gli scontri tra polizia e manifestanti nella citta' settentrionale di Sohar, per protestare contro disoccupazione e carovita in un Paese solitamente ai margini di tumulti di natura socio-economica e politica; le ultime si erano verificate nel 2011 nell’ambito delle cosiddette “Primavere arabe”.
Per placare gli animi il sultano ha quindi ordinato al ministero della Difesa e ad altre istituzioni governative di creare 32.000 posti di lavoro nel corso del 2021. La popolazione locale conta quattro milioni e mezzo di abitanti, di cui il 40% sono stranieri. Come altri paesi della regione, l’Oman vive in uno stato di crisi economica aggravata dalla pandemia e dal calo del prezzo del petrolio.
Secondo le stime del Fondo monetario internazionale nel corso dello scorso il Pil del paese si è contratto di oltre il 6% mentre il debito pubblico è salito del 20% in due anni mentre la disoccupazione, anche a causa del grande ricorso alla manodopera straniera, è al 10%.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia