(ASI) Si terrà solamente a fine giugno la visita in Colombia dei delegati dell’IACHR, la Commissione interamericana per i diritti umani, per indagare sulle denunce presentate dalle parti sociali sulle violenze avvenute nei giorni scorsi nel paese indiolatino.
Prima di un mese l’Iachr non potrà avviare alcuna indagine perché il governo di Bogotà non ha dato il proprio consenso, ad annunciarlo il vicepresidente Marta Lucia Ramirez nel corso della sua visita a Washington dove ha incontrato Antonia Urrejola, presidente dell'ente e altri alti funzionari.
La Ramirez ha precisato che la visita potrà essere effettuata solo dopo che Bogotà avrà finito di redigere e consegnare tutti i rapporti ufficiali richiesti dall’Iachr sulle violenze nelle manifestazioni quindi dopo l’udienza fissata per il 29 giugno saranno ascoltate le versioni del governo e quelle delle parti organizzazioni sociali.
Il governo colombiano ha anche ricordato che l’Onu sta già svolgendo le proprie indagini al riguardo ed ha escluso che nel paese ci sia un clima da guerra civile simile a quello che, secondo Bogotà, ci sarebbe invece nel vicino Venezuela.
Secondo un rapporto diffuso dalle autorità negli scontri delle scorse settimane si sarebbero stati 43 morti mentre 129 persone risultano ancora disperse; la Ong Temblores che documenta le violenze dalla polizia ha precisato che ci sono stati 43 omicidi apparentemente commessi da membri della forza pubblica, 1.264 sarebbero state arrestate in modo arbitrario, 21 donne hanno denunciato violenze sessuali mentre 39 persone avrebbero riportato ferite agli occhi.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia