(ASI) Joe Biden incontrerà Vladimir Putin, il 16 giugno a Ginevra, subito dopo il G7 in Gran Bretagna e il summit Nato e Usa-Ue a Bruxelles.
Lo ha annunciato questa sera la Casa Bianca, evidenziando che i due leader "discuteranno l'intera gamma delle questioni urgenti, cercando di ripristinare la prevedibilità e la stabilità delle relazioni Usa-Russia".
I due capi di Stato intendono "discutere dello stato e delle prospettive delle relazioni russo-americane, delle questioni di stabilità strategica e dei dossier attuali dell'agenda internazionale, tra cui l'interazione nella lotta contro la pandemia e la risoluzione dei conflitti regionali", ha confermato poco dopo il Cremlino.
La città svizzera prescelta è quella che nel 1985 ospitò il vertice tra l'allora leader sovietico Mickail Gorbaciov e il presidente Usa Ronald Reagan. Anche in questo caso il focus principale sarà il controllo delle armi nucleari, ma non sono attese svolte o 'reset', come quello in cui sperava Barack Obama nel 2009, quando Biden era il suo vice.
Le relazioni, tra le due superpotenza, sono cadute mai così in basso dal 1952. L'obiettivo è ora quello di allentare le tensioni, stabilire un dialogo e avviare una collaborazione su interessi comuni, dal disarmo al nucleare iraniano, dalla pandemia alla lotta al cambiamento climatico.
Il leader Usa presenterà, al proprio interlocutore, le preoccupazioni inerenti alla presenza di truppe al confine con l'Ucraina e i focolai di guerra nel Donbass, le interferenze elettorali, l'avvelenamento e l'arresto dell'oppositore Alexei Navalny, il dirottamento del volo Ryanair da parte della Bielorussia, i cyber attacchi, dal Solarwind attribuito ad hacker governativi a quello contro l'oleodotto Colonial Pipeline, per il quale sono sospettati pirati di una gang criminale russa.
Per alcune di queste vicende il presidente ha già imposto pesanti sanzioni, con una postura agli antipodi di quella compiacente di Donald Trump, che nel vertice con Putin a Helsinki era arrivato a sposare la sua tesi, contraddicendo l'intelligence Usa, sulle interferenze nelle presidenziali del 2016. Per il capo del Cremlino sarà comunque un'occasione per dimostrare il riconquistato rispetto per il suo Paese sulla ribalta internazionale e per ribadire la sua "linea rossa" contro ingerenze interne e nell'orto di casa, a partire dall'Ucraina.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia