(ASI) Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto, questa sera, che si augura di poter incontrare presto il suo omologo russo. Spera di incontrare presto dunque Vladimir Putin, quando verra' in Europa a giugno.
" Ci conto", ha scandito il capo dello Stato Usa ai giornalisti alla Casa Bianca, precisando che l'amministrazione sta svolgendo i preparativi per l'incontro. Il suo interlocutore aveva dato l’ ok, ma il proprio addetto stampa aveva invitato ad assumere una linea coerente, abbandonando la politica del “bastone e la carota”. Tutto ciò “non funziona con noi”, aveva ricordato Dmitry Peskov.
Tutto il mondo guarda, con fiducia, a tale evento previsto per quest’ estate. Sarà l’ occasione per iniziare a stemperare la tensione dopo il picco che essa ha raggiunto in seguito alla definizione, in un’ intervista televisiva, di “killer” del leader di Washington verso il numero uno di Mosca.
La reazione è stata durissima, al punto che Vladimir Putin ha deciso di ritirare il proprio ambasciatore dalla capitale Usa. La misura della controparte è stata, come prevedibile, speculare. Le due superpotenze non vivevano una situazione simile dal 1952.
Il Cremlino ha evidenziato persino che la situazione attuale è peggiore se paragonata a quella di allora, in quanto manca oggi il “rispetto reciproco” presente all’ epoca. La strada verso la normalizzazione dei rapporti è ancora però lunghissima. Le sanzioni imposte e quelle minacciate, dall’ intero Occidente in risposta agli atti destabilizzanti, non agevolano certamente il ritorno della calma.
La situazione è diventata più complessa nelle ultime settimane: Bulgaria e Repubblica Ceca hanno accusato i servizi segreti dello Zar di aver causato potenti esplosioni, tra il 2014 e il 2020, in alcuni depositi di armi, ferendo delle persone.
La Nato e l’ Unione europea, di cui Sofia e Praga sono membri, hanno duramente condannato l’ accaduto, minacciando “conseguenze” ovvero altri provvedimenti punitivi nei riguardi del personale diplomatico del Cremlino. La pericolosa spirale pare essere ancora decisamente lontana dalla sua cessazione.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia