(ASI) "Dobbiamo guardare alla situazione attuale nelle relazioni Ue-Russia. Siamo fondamentalmente al nostro punto più basso dalla fine della Guerra Fredda e stiamo affondando dinamicamente sempre più in basso ogni giorno".
E’ stata la durissima presa di posizione riferita oggi dall’ ambasciatore dell’ Unione europea a Mosca, Markus Ederer. Il diplomatico ha avuto l’ occasione di pronunciare tali parole risolute nel discorso tenuto in occasione della tredicesima conferenza russo-tedesca sulle materie prime. Lo ha riferito, nel primo pomeriggio, l’ agenzia di stampa Ria Novosti.
Non è stato più morbido, nei confronti della controparte, l’ organo legislativo del vecchio continente. Il Parlamento dell’ Ue "deplora il fatto che alcuni membri dei servizi segreti russi abbiano causato l'esplosione del deposito di armi di Vrbetice, nella Repubblica ceca, il che rappresenta una violazione della sovranità ceca e un inaccettabile atto di ostilità" ed "esprime profonda solidarietà ai cittadini e alle autorità della Repubblica ceca a seguito dell'espulsione ingiustificata e sproporzionata di 20 diplomatici cechi dalla Russia".
Esprime dunque il proprio sostegno alla “decisione delle autorità ceche di allineare il numero di membri del personale presso l'ambasciata russa nella Repubblica ceca a quello dei membri del personale dell'ambasciata ceca in Russia" e "invita gli Stati membri dell'Ue, sulla base dell'esempio offerto dal caso Skripal, a procedere all'espulsione coordinata dei diplomatici russi".
E’ questo il durissimo contenuto riportato nella risoluzione dal titolo: "Russia, il caso di Alexei Navalny, l'escalation militare ai confini con l’ Ucraino e l'attacco russo nella Repubblica Ceca", approvata oggi in seduta plenaria con 569 voti a favore, 67 contrari e 46 astensioni.
Il documento ha posto in risalto inoltre il "non riconoscimento dell'annessione illegale della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli", insistendo sul fatto che le truppe russe lungo il confine con l’ Ucraina debbano fare ritorno alle rispettive basi "integralmente e senza indugio".
Sul caso Navalny il Pe si rivolge direttamente a Putin "in quanto capo dello Stato russo" e dunque "pienamente responsabile della protezione della vita e dell'integrità fisica” dell’ ex oppositore del Cremlino. Viene richiesto quindi il " rilascio immediato e incondizionato" dell’ uomo che si trova, secondo molte fonti, in fin di vita.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia