(ASI) La situazione è sempre più critica. Sale la tensione internazionale, in quanto continuano le provocazioni del Pentagono contro Mosca sul territorio ucraino.
Un drone statunitense e un aereo militare americano sono decollati dalla base Nato di Sigonella (Catania) ieri pomeriggio attorno alle ore 14:30. Il mezzo senza pilota, identificato come un Global Hawk RQ-4D appartenente all'Air Force USA, numero di bordo 11-2049, identificativo FORTE10, usato per missioni di intelligence, ricognizione e monitoraggio, è arrivato sulla Crimea, giungendo poi in Ucraina orientale (le zone sono sotto il controllo del Cremlino e delle milizie che esso sostiene).
L’ altro, il Boeing P-8A Poseidon, ha sorvolato la penisola dalla parte del Mar Nero.
Entrambi sono rientrati, qualche ora più tardi, nel nostro Paese al punto da cui erano partiti.
Lo ha riferito il sito Plane Radar, che ha tracciato le rotte, citato dall’ agenzia di stampa russa Sputnik.
Non è la prima volta che avvengono tali iniziative, finalizzate a raccogliere dati sensibili sui territori, ma queste ultime assumono ora un significato particolare. Il rischio di escalation nel Donbass è sempre più forte anche a causa dell’ appoggio della Casa Bianca, nei confronti di Kiev, per contrastare l’ aggressione russa nell’ area di crisi (violenti scontri sono in corso da ieri sera in molte aree della Crimea).
L’ aeroporto siculo è utilizzato spesso per la partenza di velivoli, verso l’ Europa orientale e il Medioriente, utilizzati per la raccolta di dati segreti. L infrastruttura ha avuto un ruolo centrale anche in operazioni belliche, per la sua posizione geografica privilegiata, ad esempio nel conflitto contro la Serbia iniziato il 25 marzo 1999. Numerosi jet dell’ Alleanza Atlantica erano decollati infatti, anche da questo scalo, per colpire Belgrado e altre città limitrofe controllate dall’ esercito dell’ allora capo di Stato Slobodan Milosevic.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia