(ASI) I due non sono mai andati d’accordo. E’ stata gettata però così altra benzina sul fuoco. Rischia di salire quindi la tensione anche tra la Lituania e la Russia.
Potrebbe definire Vladimir Putin un assassino? “Sfortunatamente sì”. Il leader di Vilnus, Gitanas Nauseda, ha risposto così a un giornalista che gli chiedeva se concordava con l’ epiteto di “killer” espresso, qualche settimana fa, dal numero uno della Casa Bianca Joe Biden nei confronti dell’ omologo del Cremlino. La scelta ha portato al ritiro dell’ ambasciatore di quest’ ultimo da Washington, azione mai vista prima. Il gesto viene considerato, solitamente nel linguaggio diplomatico, come quasi immediatamente precedente un conflitto.
La notizia, della forte presa di posizione lituana, è stata riportata oggi dal sito di “Europea Truth”, citando il portale Delfi. Mosca rappresenta, a suo avviso, una minaccia all’ integrità territoriale di altri paesi e al rispetto del “diritto delle nazioni all'autodeterminazione”. La durissima accusa rischia di intensificare la Guerra Fredda in atto nella parte settentrionale dell’ Europa e dell’ Alleanza Atlantica. Il fronte orientale di essa è tutelato dai militari del Pentagono e dei suoi partner. Lo Zar teme che tali mosse rappresentino un tentativo dell’ Occidente volto a contenere la sua nazione e giudica tale atteggiamento come aggressivo. La Nato e l’ Unione europea, insieme a quanti le compongono, parlano di “azioni ostili”, del nemico di sempre, alimentando una pericolosa diffidenza che pone in luce situazioni poco piacevoli per l’ intera comunità internazionale. Qualsiasi scintilla, anche minima, potrebbe dare luogo ad un incendio che devasterebbe il mondo per la presenza di bombe non convenzionali e missili intercontinentali in grado di contenere ogive nucleari. Tutti si augurano che la retorica, particolarmente accesa di queste settimane, non si traduca in iniziative spericolate e controproducenti per l’ umanità.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia