(ASI) L’ accusa è arrivata, in modo netto oggi, in un’ intervista.La tensione non accenna, purtroppo, a placarsi. “Ormai è chiaro”: l’ Iran ha attaccato la nave cargo di proprietà israeliana, colpita a bordo da un’ esplosione, mentre viaggiava giovedì nel Golfo dell’ Oman.
Lo ha dichiarato, in una intervista registrata qualche giorno fa dall’ emittente televisiva Khan e andata in onda stamane, Benjamin Netanyahu. Quest’ ultimo ha espresso tali parole dunque ben prima dell’ azione militare di ieri sera in Siria, contro alcuni obiettivi di Teheran nei pressi di Damasco, interpretata da alcune fonti come una rappresaglia dello Stato ebraico verso la Repubblica Islamica. Altre sottolineano invece che è stata molto limitata e sarebbe quindi attribuibile ad una delle tante e consuete operazioni che avvengono solitamente nell’ area. Il numero uno di Gerusalemme ha quasi eluso la domanda, posta dal giornalista, in merito ad una reazione contro Teheran. Il giornale Times of Israel ha fatto notare che il capo del governo non ha specificato se il suo esercito agirà contro la Repubblica Islamica, limitandosi a dire che la sta già contrastando “in tutta la regione” mediorientale. E’ tornato poi sulla questione del nucleare. Il paese degli Ayatollah – ha scandito Netanyahu – non otterrà tale tipo di armi, con o senza accordo. “L’ ho detto anche al mio amico Biden”. La nazione dei Pasdaran ha rimandato al mittente l’ accusa in merito all’ organizzazione dell’ attentato che ha interessato il mezzo. La fonte “è la meno credibile che ci sia e ciò ne prova la mancanza di validità”, ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri Saeed Khatibzadeh, respingendo così quanto sostenuto dalla controparte. Tutto ciò si somma al rifiuto del paese degli Ayatollah di avviare nuovi colloqui, con gli Stati Uniti e l’ Unione europea, per riprendere formalmente i negoziati volti ad un rientro dell’ accordo sul nucleare stipulato nel 2015 con alcuni componenti della comunità internazionale.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia