(ASI) Durissima presa di posizione ieri di Vladimir Putin. L'Occidente – ha denunciato, con forza, il presidente - sta attuando una politica di "contenimento" che ha l'obiettivo di "incatenare" la Russia con le sanzioni economiche.
La pesante accusa è stata lanciata, dallo Zar, in occasione della sua partecipazione al congresso annuale dei servizi segreti Fsb. "Non si tratta solo di una normale concorrenza nelle relazioni internazionali ma – ha rincarato la dose -, di una linea coerente e aggressiva volta a rallentare" il nostro sviluppo, o addirittura a interromperlo. Il capo del Cremlino ha evidenziato dunque che i rapporti, con Washington e Bruxelles, sono precipitati ai minimi dalla Guerra Fredda e che sono stati ulteriormente danneggiati in seguito all'arresto dell'oppositore Aleksei Navalny. Il numero uno di Mosca ha posto inoltre l’intelligence in allerta, chiedendole di sopprimere “i contatti tra i gruppi terroristici” e gli 007 stranieri. Ha parlato poi dell’emergenza legata al Covid, denunciando l’antagonismo esistente nei confronti del proprio apparato sanitario. “Siamo stati esposti a una campagna d'informazione mirata con accuse categoriche e ingiustificate su tutta una serie di questioni. Anche alcune, assurde e ridicole, teorie cospirative sono state impiegate nel tentativo di mettere in discussione i risultati del nostro sistema medico nel contrastare il Coronavirus”. Sono significative anche le parole, molto simili, espresse poche ore dopo dal ministro degli Esteri. E’ nostra ferma convinzione – ha evidenziato Serghei Lavrov parlando alla conferenza sul disarmo in corso a Monaco - che tutte le nazioni con armi atomiche debbano riaffermare la convinzione secondo cui “non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare e che essa non dovrebbe mai essere scatenata”. Ha ammesso inoltre di aver ripetuto, all’ omologo Usa Antony Blinken nella telefonata del 4 febbraio, che è inaccettabile “mantenere le "missioni nucleari congiunte" della NATO che violano il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (TNP)". Quelle americane rientrino nel territorio degli Usa e le loro infrastrutture, di dispiegamento all'estero, devono essere eliminate. La tensione, tra le due superpotenze, è elevata non solo sul piano retorico. “Il NORAD rimane agile per rispondere ovunque, (alle potenziali minacce ndr) in tutto il Nord America e nell’Alto Artico, in modo sicuro e responsabile”. Lo ha riportato, ieri sul profilo Twitter del North American Aerospace Defense Command ovvero l’ ente che controlla lo spazio aereo degli Usa e del Canada, il brigadiere Generale Edward L. Vaughan. Washington ha dislocato, tre giorni fa nella base di Orland in Norvegia per alcune esercitazioni militari, 4 bombardieri B1 del Pentagono. Mosca ha risposto schierando 5 jet Mig – 31, nello scalo militare di Rogachevo località situata a Novaya Zemlia, pronti a decollare in qualsiasi momento per intercettare eventuali velivoli ostili che potrebbero porre pericoli nei confronti della sicurezza nell’ area.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia