(ASI) Possibile svolta nei rapporti fra gli Usa e l’ Iran. Il dipartimento di Stato americano ha comunicato infatti che è pronto ad accettare l'invito, dell'Unione Europea, a realizzare un incontro volto a discutere il programma nucleare di Teheran.
Desidera provare a salvare così l'accordo sottoscritto nel 2015. Gli Stati Uniti - ha detto il portavoce del ministero degli Esteri d’Olteroceano Ned Price - danno il proprio via libera alla proposta dell'Alto rappresentante del vecchio continente a presenziare a una riunione dei P5 + 1 (Gran Bretagna, Usa, Cina, Francia, Russia e Germania) insieme alla Repubblica Islamica. L’obiettivo è quello di garantire a quest’ultima uno sviluppo energetico a scopo pacifico, rispettando il contenuto del testo siglato quasi sei anni fa con la controparte. La nazione dei Pasdaran ha ridotto, fino al 2018 quando l’allora presidente Donald Trump ha scelto di ritirare Washington dal documento, il proprio programma nucleare in cambio di aiuti economici. Bisogna capire ora se il paese degli Ayatollah sarà disponibile, a sua volta, a dialogare con la nuova amministrazione guidata da Joe Biden. Un alto funzionario, a lui vicino, ha riferito che il neo capo della Casa Bianca sta mostrando buona fede e vede un possibile faccia a faccia come l'inizio di un "percorso prolungato" per superare le attuali divergenze. Tutto ciò si aggiunge alla scelta di allentare le sanzioni introdotte dal tycoon. L’iniziativa non è piaciuta all’alleato israeliano. Gerusalemme ha levato subito la voce, ammonendo in merito ai pericoli derivanti dalla diminuzione della pressione. La strada, verso un nuovo arsenale atomico e da parte del nemico, è più vicina ed è assolutamente inaccettabile, ha reso noto l'ufficio del premier, Benyamin Netanyahu, evidenziando che attuerà quanto sarà nelle sue possibilità affinchè tale incubo non diventi realtà.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia