(ASI) Pare essere un segnale nei confronti dei suoi nemici di sempre nella regione mediorientale. I principali sono le milizie sciite di Hezbollah con sede in Libano e l’Iran.
Gerusalemme flette i muscoli però, si sa, soprattutto davanti a quelle che definisce spesso le intenzioni poco pacifiche della Repubblica Islamica. Il mancato rispetto, di quest’ultima dell’ intesa sul nucleare sottoscritta nel 2015, sta allarmando il mondo perché nessuno desidera che i Pasdaran abbiano la bomba atomica, o che siano in grado di realizzarla. La loro nazione è accusata quindi di indirizzare il suo sviluppo energetico verso fini non pacifici, di sostenere il terrorismo internazionale e di essere coinvolta nei recenti attentati avvenuti, all’estero, presso alcune ambasciate dello Stato ebraico. Il premier Benjamin Netanyahu e il suo ministro Benny Gantz hanno scelto di anticipare, di una settimana, la prevista esercitazione militare. Ha preso il via ieri e durerà, circa 72 ore, fino a mercoledì.
Avviene inoltre sulla base di un non meglio precisato “formato a sorpresa”. Lo hanno dichiarato, questa mattina, le Forze di Difesa israeliane sul proprio profilo Twitter. Esse hanno fornito diversi dettagli. L’iniziativa si chiama “Rosa di Galilea” ed è condotta dal maggiore generale Amikam Nurkin. Lo scopo da raggiungere è quello di migliorare la prontezza dei piloti dei jet, con la Stella di David, per l’attuazione di ipotetiche operazioni ostili in particolare nell'arena settentrionale. Si udiranno, nelle prossime ore, un “vivaci movimenti di aerei ed elicotteri, oltre a echi di esplosioni nell’area”. Saranno esaminate le capacità logistiche e tecnologiche. Verranno simulati scenari di combattimento, esaminando al contempo i comportamenti necessari per proteggere i cieli, colpire i bersagli e raccogliere le informazioni sensibili tramite i servizi segreti.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia