(ASI) Gli Stati Uniti hanno consultato ieri i propri stretti alleati. Il ministro degli Esteri americano ha avuto una videoconferenza con i suoi omologhi di Francia, Jean Yves Le Drian, di Germania, il tedesco Heiko Maas e della Gran Bretagna, l’inglese Dominic Raab.
Sono stati molti i temi al centro dell’attenzione a partire dall’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. La malattia sta creando anche notevoli disagi, a livello in primis economico, su scala globale e vi è la necessità, pertanto, di una strategia comune per superare l’attuale momento di difficoltà. C’è stato anche lo spazio per discutere dei cambiamenti climatici e delle diverse crisi geopolitiche che stanno attanagliando il mondo. Vi sono tra queste la situazione in Birmania dove, la scorsa settimana, si è verificato un grave golpe, da parte dei militari, a causa dell’accusa di presunti brogli elettorali avvenuti in occasione dell’ ultimo appuntamento alle urne. C’è stato spazio pure per affrontare la questione nucleare iraniana, insieme alle minacce, contro Washington, provenienti da Russia e Cina. Lo ha affermato in un comunicato stampa congiunto. Le 4 nazioni hanno ribadito, nella nota, “la centralità della relazione transatlantica per affrontare le sfide” del travagliato periodo che stiamo attraversando. Il numero uno della diplomazia di Washington ha evidenziato la necessità dell’attuazione di “un’azione coordinata” per uscire vittoriosi da quanto ci aspetta, ovvero le nubi grigie sempre più fitte all’orizzonte. L’esponente dell’amministrazione di Joe Biden ha telefonato anche al direttore dell'ufficio della Commissione centrale di Pechino. Ha ribadito all’ interlocutore l’impegno degli Usa a proseguire la lotta “ per i diritti umani e per i valori democratici, anche nello Xinjiang, in Tibet, a Hong Kong" e nell’isola di Taiwan. La nazione del Dragone sta attuando qui iniziative volte a minacciare la sua libertà, insieme a quella di navigazione, tutelata dal diritto internazionale, nei mari limitrofi.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia