(ASI) Non c’è pace per la Siria, dove continua la lunga spirale di violenza in atto dal 2011 e che si protrae, pertanto, da quasi una decina di anni. Israele ha colpito, in serata, quel territorio infatti per l’ennesima volta senza rilasciare, come sempre in tali casi, informazioni ufficiali. Non ha dunque confermato, né smentito, quanto divulgato invece dalla controparte.
Le ragioni della riservatezza vengono ricondotte, come al solito, a motivi di tutela nazionale. Le difese aeree di Bashar al – Assad hanno risposto a un attacco missilistico, specificando che è iniziato alle ore 22:42. La notizia è stata riferita immediatamente dai media del Paese, che hanno puntato l’indice contro il nemico di sempre, definito “sionista”, accusato di essere uno degli sponsor regionali del terrorismo globale. L’azione è stata compiuta, dai jet con la Stella di David che hanno sganciato bombe e missili, intorno alla regione di al- Quneitra per demolire strutture, legate all’ esercito locale e all’alleato Iran, presenti in quell’area. La zona presa di mira è situata a sud di Damasco e appena fuori dalle alture, occupate dallo Stato ebraico, del Golan.
Lo ha comunicato l’ organo di informazione Syrian Arab News Agency che, citando fonti militari, ha evidenziato la presenza esclusiva di non meglio specificati “danni materiali”. I raid non hanno causato, a parere delle autorità, quindi morti né feriti e sono stati ostacolati dagli apparati difensivi. L’operazione potrebbe essere collegata a quanto denunciato ieri dall’esercito di Gerusalemme. Un vettore antiaereo è stato lanciato contro uno dei suoi droni, in ricognizione sul Libano, mancando l’obiettivo. Lo spazio sovrastante quest’ultimo viene utilizzato illegalmente, a causa della mancanza delle dovute autorizzazioni, dai caccia di Tel Aviv per prendere di mira target, di Hezbollah e della Repubblica Islamica, presenti sul suolo governato dal presidente che gli americani e i loro partner hanno cercato, in ogni modo, di esautorare. Non sono riusciti tuttavia nel loro intento, grazie al sostegno della Russia che ha impedito la possibile ed ennesima violazione del diritto internazionale.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia