(ASI) Durante l'ultima sessione di studio dell'Ufficio Politico (Politburo) del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, svoltasi giovedì a Pechino, il presidente Xi Jinping ha sottolineato la necessità di dare attuazione «piena ed accurata» alla nuova filosofia di sviluppo per garantire un «buon avvio» al 14° Piano Quinquennale (2021-2025).
Come riporta Xinhua, tale filosofia è, secondo Xi, «un sistema teoretico organico che risponde ad una serie di questioni teoriche e pratiche relative alla proposta, alla motivazione, alla modalità e al percorso di sviluppo». Avrà inoltre la funzione di chiarire questioni politiche di assoluto rilievo, quali la posizione politica del Partito e l'orientamento del complesso di valori.
L'abbrivio del nuovo piano quinquennale, presentato nei suoi pilastri portanti lo scorso Ottobre assieme agli obiettivi generali di lungo termine al 2035, coinciderà con l'anno della ripresa economica dopo la pandemia, un'emergenza che ha visto sì la Cina crescere (+2,3%), unica tra le grandi economie mondiali, ma meno della metà del dato del 2019 (+6%). Sarà dunque fondamentale per il governo mantenere la massima attenzione sul raggiungimento dei risultati e dei propositi fissati durante il quinquennio precedente.
Il leader cinese ha fatto nuovamente riferimento all'approccio olistico della nuova idea di sviluppo, riferendosi al paradigma già indicato negli anni scorsi: innovazione, coordinamento, ambiente, apertura e condivisione. La dirigenza del gigante asiatico dovrà così concentrarsi sul perseguimento della «prosperità comune», cercando di ridurre in modo sempre più significativo i tre divari che ancora permangono nel Paese: quello tra i territori costieri e precostieri (orientali) e i territori interni (occidentali); quello tra aree urbane ed aree rurali; e quello tra redditi.
Sono tornati anche i richiami al Piano Integrato delle Cinque Sfere, ovvero la linea lanciata al 18° Congresso del PCC, nel 2012, per lo sviluppo del socialismo con caratteristiche cinesi negli ambiti economico, politico, culturale, sociale e ambientale, ed alla strategia dei Quattro Comprensivi o, meglio, Complessivi, definita nel corso del 2014 ed ufficialmente sistematizzata nei primi mesi del 2015, che prevede i compiti di costruire complessivamente una società moderatamente prospera, approfondire complessivamente le riforme, governare complessivamente la nazione in base al diritto e governare complessivamente il Partito con rigore.
Le parole d'ordine fissate da Xi Jinping durante l'incontro del Politburo sono chiare: migliorare il benessere generale; rispondere alle necessità delle aree rurali, delle organizzazioni primarie, delle aree meno sviluppate e delle categorie svantaggiate; promuovere l'equità sociale e la giustizia. Per quanto riguarda la politica di contenimento e contrasto dell'emergenza Covid-19, ancora presente in Cina, come mostrato dal recente focolaio di Shijiazhuang, nella provincia settentrionale dello Hebei, dove il governo è dovuto tempestivamente intervenire realizzando aree isolate fuori dalla città per il trattamento e la guarigione dei pazienti, Xi ha esortato alla massima attenzione per prevenire qualsiasi recrudescenza epidemica.
Proprio i dati, pubblicati oggi, del commercio estero nel 2020 dello Hebei, provincia leader nella produzione di ferro e acciaio, confermano una tendenza generale sempre più forte nel Paese da alcuni anni a questa parte. Se in termini assoluti, il volume delle esportazioni locali (252,19 miliardi di yuan) è ancora superiore a quello delle importazioni (188,85 miliardi di yuan), queste ultime crescono tuttavia ad un ritmo (+15,8%) molto più sostenuto delle prime (+6,4%). Inoltre, come riporta Guan Weiren, un funzionario doganale di Shijiazhuang citato da Xinhua, a caratterizzare una parte ragguardevole dell'export dello Hebei l'anno scorso sono stati i prodotti anti-epidemici, come mascherine, dispositivi di protezione e farmaceutici, cioè tutti beni che nei prossimi anni torneranno presumibilmente ai livelli di vendita prepandemici. I principali mercati di riferimento per il commercio estero complessivo dello Hebei sono stati Australia (+23,4%), ASEAN (+14,1%) e Stati Uniti (+24,9%).
L'esempio di questa provincia che, insieme alle municipalità di Pechino e Tianjin, costituisce la Regione Metropolitana di Jingjinji ed è sempre più strategica nel piano di sviluppo sostenibile adottato dal governo, come dimostra la vasta opera di realizzazione della Nuova Area di Xiong'an, è l'ennesimo segnale locale che la trasformazione del modello economico nazionale non è stata compromessa dalla pandemia e prosegue il suo cammino, trainata dai consumi interni.
Un passaggio epocale per il Paese asiatico, che viaggia velocemente verso l'innovazione e la digitalizzazione, ma anche un insieme di nuove opportunità, da sfruttare chiaramente in modo consapevole ed adeguato, per le aziende di quei Paesi avanzati che possono proporre sul vastissimo mercato cinese i loro beni di maggior qualità. Non stupisce, dunque, che più della metà dello spazio fieristico riservato alla quarta edizione della China International Import Expo (CIIE), prevista a Shanghai dal 5 al 10 Novembre prossimi, sia già stato prenotato da un «numero crescente di aziende straniere» che «vogliono partecipare all'evento», sempre più lanciato nel ruolo di «piattaforma ideale per gli operatori esteri interessati ad entrare nel mercato cinese», come sottolinea Liu Fuxue, vicedirettore del Comitato Organizzatore del CIIE.
Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia