(ASI)Luci e ombre si abbattono tra gli Stati Uniti e la Russia. Telefonata ieri tra il presidente americano, Joe Biden e il suo omologo, Vladimir Putin. E’ il primo colloquio da quando l’esponente democratico è entrato alla Casa Bianca. La conversazione è stata incentrata su numerosi temi. Il principale è stato certamente quello del rinnovo del trattato Start, per cinque anni cioè fino al 2026, volto alla riduzione delle armi nucleari tra le due superpotenze.
Entrambe hanno trovato un accordo in merito, vista la scadenza a febbraio. La camera alta del Parlamento, il Consiglio della Federazione della nazione dello Zar, ha ratificato oggi il provvedimento. Aveva agito nello stesso modo, poco prima, anche la Duma. I due rami, che compongono l’ organo legislativo, hanno dato così il proprio via libera all’ iniziativa. Il capo del Cremlino e il suo interlocutore hanno analizzato, nella conversazione telefonica, anche la delicata questione inerente agli attacchi informatici, attribuiti alla Russia, in occasione degli ultimi due appuntamenti elettorali avvenuti Oltreoceano l’anno scorso e nel 2016. C’è stato anche il tempo per porre l’attenzione sulla difficile situazione in Ucraina. Il presidente neo eletto ha ribadito il sostegno di Washington per consentire a Kiev di tutelarsi dall’ “aggressione russa”. Il dialogo ha riguardato pure le presunte “taglie”, ovvero il denaro stanziato da Mosca, a beneficio delle organizzazioni terroristiche, per ogni soldato del pentagono ucciso in Afghanistan. Altra nota dolente è stato il caso di Alexei Navalny, l’oppositore che si trova in carcere. Il leader occidentale ha chiesto l’immediata liberazione dell’attivista e dei manifestanti arrestati durante gli imponenti cortei, di sabato scorso, in 65 città. Il Cremlino ha reso noto stamane di aver fornito, alla controparte, “tutte le spiegazioni necessarie” in merito all’accaduto. Il portavoce, Dmitri Peskov, ha sottolineato comunque che è impossibile, al momento, parlare di normalizzazione delle relazioni. Il tanto atteso “reset”, auspicato da tutti e in particolare dall’ intera comunità internazionale a favore della pace mondiale, pare essere ancora dunque molto lontano.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia