(ASI) La Camera dei Rappresentanti ha approvato la messa in stato d’accusa, nei suoi confronti, per alto tradimento della Costituzione Usa.Donald Trump potrebbe essere incolpato dunque formalmente di aver incitato l’ insurrezione, organizzata dai propri fans lo scorso 6 gennaio a Capitol Hill, per impedire la ratifica della vittoria, emersa in occasione delle elezioni nazionali del 3 novembre, del successore a Washington.
I deputati favorevoli, al provvedimento punitivo, sono stati 232 (tra cui alcuni esponenti del partito Repubblicano) e quelli contrari 197. La risoluzione, proposta dalla Speaker democratica Nancy Pelosi e composta da un solo articolo, dovrebbe giungere oggi al Senato, per il secondo ok necessario, ma non ci sono al momento conferme in merito. Il rischio è, secondo molti, che non ci sia il tempo sufficiente per dare il via libera definitivo all’impeachment. Il mandato del presidente uscente scadrà infatti alle ore 12 del 20 gennaio, giorno in cui si insedierà alla Casa Bianca l’ex avversario Joe Biden. C’è stata, nel frattempo, una nuova e durissima presa di distanza, del presidente uscente, nei confronti dell’assalto avvenuto, nella capitale d’Oltreoceano, la settimana scorsa.
"Io condanno in modo inequivocabile – ha affermato il tycoon scandendo le parole - la violenza a cui abbiamo assistito”. Ha evidenziato così che tali atti non hanno “assolutamente spazio nel nostro Paese e nel nostro movimento. Coloro i quali sono stati coinvolti negli attacchi saranno portati davanti alla giustizia. Che tu sia di destra o di sinistra, che tu sia democratico o repubblicano, non ci può mai essere giustificazione". Ha chiarito pertanto che "nessun mio vero sostenitore potrebbe disprezzare le autorità o la nostra grande bandiera americana”, né “minacciare o fare del male a i suoi compatrioti. Se fate qualcuna di queste cose, non sostenete il nostro movimento” – ha concluso, poiché lo state danneggiando”.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia