(ASI) Ultimi giorni tumultuosi per l’amministrazione di Donald Trump. Il presidente uscente e i suoi collaboratori lasciano, al successore Joe Biden che si insedierà alla Casa Bianca il 20 gennaio, una nuova polpetta avvelenata. il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha dichiarato ieri che gli Stati Uniti hanno rimesso Cuba nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, accusandola di aver garantito “un porto sicuro agli estremisti”
. Anche l’isola viene equiparata dunque alla Siria, all’Iran e alla Corea del Nord, ovvero ai nemici storici di Washington. L’ Avana ha replicato immediatamente, esprimendo il proprio disappunto nei confronti dell’azione sconsiderata. Il governo ha "condannato l'opportunismo politico", definendo l’accaduto una scelta “ cinica e ipocrita". La misura, introdotta nel 2015 dall'amministrazione guidata da Barack Obama nel quadro del disgelo verso l'ex avversario della Guerra Fredda, è stata annullata. La normalizzazione delle relazioni, tra le due nazioni, ha subito da ventiquattro ore una brusca interruzione. Anche all’Iran non è piaciuta la mossa del leader uscente della Casa Bianca. “L'iniziativa, del regime terrorista degli Stati Uniti di indicare Cuba come stato sponsor del terrorismo, rappresenta l'ennesima accusa infondata degli americani”, sottolineando che essa “nasce dalla loro disgustosa abitudine di lanciare false accuse”. Lo ha fatto sapere il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica. Saeed Khatibzadeh ha sottolineato infine la solidarietà di Teheran, al partner danneggiato, contro "l'arroganza globale" degli Usa. "L'amministrazione fallita, del presidente uscente Donald Trump, continua con le sue azioni unilaterali di odio anche negli ultimi giorni del suo potere", ha evidenziato. Il paese degli Ayatollah sta attraversando un momento di altissima tensione, con quello d’Oltreoceano, a causa di una serie di divergenze che paiono essere sempre più insanabili.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia