(ASI) Gli intervento militari si sono intensificati, soprattutto ultimamente, da parte del nemico sionista. La Siria ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di assumersi urgentemente le proprie responsabilità, nel quadro della Carta delle Nazioni Unite, adottando subito le azioni necessarie per "fermare gli attacchi terroristici israeliani sul suo territorio".
Il governo di Damasco ha inviato a tale fine, nelle ultime ore, una lettera al segretario generale e al presidente del Consiglio di sicurezza del palazzo di vetro di New York, domandando di intervenire con decisione per fermare tali crimini. La missiva è stata scritta dal ministero degli Esteri e degli espatriati della nazione di Bashar al - Assad. L’esercito del premier Benjamin Netanyahu – si legge nel testo dell’ epistola inviata presso la sede dell’ importante organismo internazionale situato nella città americana - "ha commesso all'una e mezza del mattino di mercoledì 30 dicembre un'aggressione aerea che ha preso di mira un'unita' della nostra difesa aerea nella campagna” nei pressi della capitale, “causando la morte di una persona, il ferimento di tre soldati e danni materiali". L'attacco - conclude - "giunge solo cinque giorni dopo” l’ultimo episodio simile, in data 25 dicembre 2020,” oltre a numerose offensive affini che si sono verificate durante gli anni” passati. I jet con la Stella di David hanno avviato, da tempo, raid per distruggere depositi non solo dell’ esercito del territorio siriano, ma anche quelli di Hezbollah e dell’ Iran presenti in loco. Gerusalemme considera infatti anche la milizia libanese, filo sciita e Teheran, una grave minaccia per la propria sicurezza. Adotta pertanto, in via preventiva, iniziative belliche limitate, definite “chirurgiche”, per fermare la preparazione di potenziali iniziative deleterie nei suoi confronti.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia